Il chip cerebrale Neuralink è stato impiantato per la prima volta in un essere umano domenica 28 gennaio, ma l’annuncio è arrivato tramite un post su X di Elon Musk pubblicato il giorno successivo.
L’imprenditore miliardario dichiara che il paziente si sta riprendendo bene dall’operazione e che i risultati iniziali sembrano promettenti perché sono già stati rilevati dei picchi neuronali. Qui di seguito il messaggio pubblicato da Musk su X tradotto in italiano:
“Il primo essere umano ha ricevuto un impianto da @Neuralink ieri e si sta riprendendo bene.
I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”.
Neuralink è stata fondata nel 2016 da Elon Musk e altri imprenditori per creare la prima Brain Computer Interface commerciale, siglata BCI, una interfaccia che si collega direttamente al cervello e che permette di controllare il computer con il pensiero.
I lavori sono stati più lunghi del previsto, anche perché a fine 2022 la società è stata accusata di causare sofferenze e morti inutili a decine di animali sottoposti ai test, anche se Neuralink ha dichiarato di aver sempre superato le ispezioni delle sue strutture previste dalla normativa USA.
Questo ha provocato un allungamento di tempi per ottenere l’autorizzazione per procedere con la sperimentazione su un umano che è arrivata a maggio del 2023, mentre la ricerca dei candidati è iniziata a settembre sempre dello scorso anno. Possono partecipare allo studio persone “che soffrono di quadriplegia a causa di lesioni del midollo spinale cervicale o di sclerosi laterale amiotrofica (SLA)”.
Come funziona Neuralink N1
Il sistema N1 di Neuralink sfrutta un set di sonde sottili come capelli chiamato Utah Array ad alta fedeltà che deve essere installato tramite chirurgia robotica (eseguita dal chirurgo robot R1 di Neuralink che Elon Musk ha paragonato a una macchina da cucire).
Questo array viene adattato alla corteccia motoria del paziente, dove registra e trasmette senza fili gli impulsi elettrici prodotti dalla regione a un’app associata che li interpreterà in comandi eseguibili per il computer.
La sperimentazione del primo impianto cerebrale Neuralink su un umano, battezzato studio Prime, mira a valutare la sicurezza sia del robot chirurgico R1 che dell’impianto N1: il primo obiettivo è quello di riuscire a muovere il cursore del computer tramite pensiero.
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