A Elon Musk sono bastate sette parole scritte su Twitter per far crollare di circa 14 miliardi di dollari il valore in borsa delle azioni della sua azienda Tesla. Venerdì 1 maggio l’imprenditore ha scritto su Twitter che secondo lui il prezzo della azioni di Tesla è troppo alto.
In pochi minuti le quotazioni della società sono sprofondate di valore, passando da 760 a 690 dollari, bruciando circa 14 miliardi di dollari, 3 dei quali scomparsi direttamente dalle tasche dello stesso Musk.
Tesla stock price is too high imo
— Elon Musk (@elonmusk) May 1, 2020
Le azioni di Tesla sono state protagoniste durante l’ultimo anno di un’eccezionale scalata, raggiungendo il prezzo massimo a metà dello scorso febbraio, quando una singola azione valeva più di 915 dollari.
La capitalizzazione totale dell’azienda di Musk aveva superato quella di Volkswagen (che vende circa 30 volte il numero di auto vendute da Tesla), posizionando il valore della società dietro solo a quello di Toyota.
L’impennata del prezzo delle azioni di Tesla ha acceso il dibattito su quale sia il valore reale di una società che, al netto dell’ottimismo e dell’hype che finora hanno sempre circondato (e protetto) la creatura di Musk, sembra essere sempre più sopravvalutata dalla borsa, questo nonostante l’istrionico imprenditore ci abbia messo spesso del suo per dare grattacapi agli investitori.
Nel 2018 Musk aveva fumato marijuana durante una in diretta streaming, causando un altro crollo delle azioni di Tesla; sempre nello stesso anno aveva dichiarato in un tweet di aver trovato finanziamenti sufficienti per poter ritirare Tesla dalla borsa, creando un nuovo terremoto per gli investitori.
Am considering taking Tesla private at $420. Funding secured.
— Elon Musk (@elonmusk) August 7, 2018
A seguito di queste uscite, per tutelare gli azionisti la SEC aveva multato Musk, l’aveva costretto alle dimissioni dalla posizione di presidente di Tesla e aveva imposto che ogni tweet di Musk dovesse essere approvato prima della sua pubblicazione da un avvocato assunto appositamente per monitorare le sue comunicazioni.
A proposito del suo ultimo tweet, il Wall Street Journal ha chiesto direttamente a Musk se stesse scherzando e se il suo tweet fosse stato controllato prima della pubblicazione, ricevendo un lapidario “no” come risposta.
Potrebbero dunque esserci nuovi guai in vista per il fondatore di Tesla.