Prima dell’acquisizione di Twitter, il nuovo CEO Elon Musk affermava di essere un forte sostenitore della libertà di espressione e che il suo obiettivo, comprando il social, era di creare un luogo virtuale, una sorta di novella agorà dove tutti potessero esprimersi senza limiti, anche quanti avrebbero osato esprimersi contro di lui.
Musk ha ora sospeso l’account di Jack Sweeney, il 20enne che monitorava gli spostamenti del jet di Elon Musk, un modo per informare gli utenti sulla CO2 prodotta negli spostamenti anche brevi dal miliardario. Musk giustifica la decisione di bloccare l’account in questione con motivazioni legate alla sicurezza e, allo scopo, ha predisposto nuove policy che vietano la diffusione di informazioni sulla geolocalizzazione di terze parti, nonostante queste informazioni siano in realtà accessibili da altre fonti.
Musk ama la libertà di espressione fino a un certo punto: non solo ha sospeso l’account del 20enne, ma ha anche minacciato di voler denunciare il giovane studente. Da notare che in passato Musk ha anche offerto denaro per convincere lo studente a chiudere l’account: 5000$. Ma lo studente aveva rilanciato “Qualche possibilità di portare l’offerta a 50.000 dollari?“, scrivendo poi che quella cifra non era sufficiente per ripagare “Il divertimento che ho provato lavorandoci sopra“.
È risaputo che Musk odiasse l’account @elonjet e ha deciso di sospenderlo, così come @bezosjet che seguiva il jet privato di Jeff Bezos, fondatore di Amazon.
«È in corso un’azione legale contro Sweeney e le organizzazioni che hanno causato danni alla mia famiglia» ha scritto Musk in un tweet, riferimento di uno stalker che avrebbe approfittato degli spostamenti noti per seguire la macchina che trasportava il figlio di due anni, stalker che avrebbe bloccato la vettura e sarebbe salito sul cofano.
Sweeney accusa invece Twitter di censura e di volere imporre limitazioni alla sua libertà d’espressione, spiegando che prima della sospensione, il social network “aveva già silenziosamente limitato l’attività di @ElonJet». Il 20enne ha anche pubblicato una schermata di un presunto messaggio dalla chat Slack interna di Twitter. Nel testo si legge la responsabile della sicurezza dell’azienda Ella Irwin chiedere al team di «applicare immediatamente un filtro della visibilità all’account». Toccherà alle autorità verificare l’autenticità dello screenshot.
Le nuove policy volute da Musk male si adattano con la presunta libertà di espressione decantata dal CEO. L’amore per la privacy di Musk è a giorni alterni. A novembre aveva deciso di applicare una sorta di amnistia per gli account sospesi, dopo un sondaggio con il quale chiedeva agli utenti di Twitter se gli account che “non avevano infranto la legge o coinvolti in spam eclatanti” dovessero essere ripristinati.
Per assurdo pubblicare tweet con dati pubblici su dove si trova un jet privato non è possibile (perché viola la privacy di Musk) ma è invece possibile diffondere messaggi di odio senza freni, in nome di un presunto diritto illimitato alla libertà di parola. Da quello che sembra di capire tutte le decisioni vengono prese direttamente dal CEO, compresa la sospensione dell’account ufficiale di Mastodon, una delle alternative più interessanti a Twitter.
Musk aveva promesso di rendere Twitter una piazza basata sulla “libertà di parola”, ma gli ultimi sviluppi sembrano andare in direzione di un regno dove il sovrano decide cosa è giusto e cosa no, in base a come si alza la mattina, non molto diverso dal comportamento degli amministratori che prima criticava con l’aggravante che ora è tutto diventato imprevedibile.
Nel frattempo, l’account @elonjet è tornato in servizio su Mastodon. Se volete saperne di più su questo social network e come funziona, fate riferimento a questo nostro articolo. Tutte le notizie relative a Twitter si possono leggere a partire da questo indirizzo.