Per visione e ambizione Elon Musk è già stato soprannominato il nuovo Steve Jobs, ma gli obiettivi e i risultati già raggiunti con SpaceX e Tesla impallidiscono se confrontati con Neuralink, questo il nome del nuovo progetto e della società da poco annunciati dall’inarrestabile imprenditore di origine sudafricana. L’annuncio risale a poche settimane fa ma la mission di realizzare la prima interfaccia tra cervello e computer non è stato meglio precisato, lasciando così ipotizzare un obiettivo fantascientifico raggiungibile solo in diversi anni o forse mai.
In realtà le cose sono molto diverse e con Neuralink il geniale imprenditore sembra molto più vicino a risultati concreti di quanto inizialmente fosse possibile immaginare. Questo emerge in un recente articolo di Wait But Why in cui Musk prevede un prodotto commerciale entro 4 anni. Si tratta di un periodo di tempo estremamente breve per una tecnologia oggi inesistente e dalla portata rivoluzionaria, in grado cioè di cambiare per sempre come l’uomo vive e di fato anche la sua essenza stessa. In più di una occasione Musk ha spiegato che il limite principale oggi della relazione uomo macchina è dato dal collegamento lento e inefficiente basato sulla tastiera, touch, sensori biometrici e così via. Tutto questo potrà essere superato con una interfaccia cervello computer in grado di ridurre i tempi a zero e soprattutto di incrementare all’infinito la banda delle informazioni trasferite in entrambe le direzioni. questo permetterà agli uomini non solo di controllare computer e macchine con il solo pensiero all’istante ma creerà una nuova specie di vita data dalla fusione di uomo e macchina. Il nuovo uomo 2.0 connesso alla macchina potrà non solo comunicare con il computer direttamente con il cervello ma anche comunicare all’instante con qualsiasi altro uomo a sua volta connesso a un computer, il tutto sempre e solo con il pensiero.
Ma torniamo con i piedi per terra, per quanto possibile con un progetto ambizioso come quello di Neuralink. L’obiettivo di Elon Musk e della sua nuova società è quello di creare un prodotto commerciale nel giro di 4 anni in grado di risolvere i problemi più gravi in caso di lesioni cerebrali dovute a ictus, lesioni da cancro e congenite. In termini ancora più pratici questo significa creare una interfaccia hardware impiantabile, biocompatibile e wireless. Invece, sempre nella visione di Musk, per poter realizzare un dispositivo finale pronto per l’uso da parte di chiunque, quindi commercializzabile, sembra saranno necessari fino a 8-10 anni. Per chi ha letto sin qui e ritiene ancora che Neuralink sia semplicemente un progetto singolo e isolato, troppo ambizioso, frutto delle fantasie megalomani di un miliardario hi-tech, ricordiamo che anche Facebook sta lavorando a qualcosa di molto simile. Nel caso del colosso dei social l’obiettivo sembra decisamente più limitato ma la portata rivoluzionaria non è da meno: una soluzione che permetta di semplicemente di pensare lettere, parole e frasi e di ottenere all’istante la trascrizione automatica sullo schermo.