Elon Musk ha già un’idea di come fare per macinare soldi con Twitter, e non è certo una sorpresa: 44 miliardi di dollari per comprare un social network soltanto per combattere il bavaglio mediatico e assicurarsi il diritto di parola sarebbero stati uno spreco anche per uno come lui.
E infatti se l’affare dovesse andare in porto, la prima poltrona a saltare dovrebbe essere quella dell’attuale amministratore delegato Parag Agrawal, che ha preso le redini da Jack Dorsey a novembre: Musk avrebbe infatti detto al presidente di Twitter, Bret Taylor, di non essere pienamente convinto di come viene attualmente gestita l’azienda. Ma questa è soltanto la punta dell’iceberg di quel che ha in serbo il tornado Musk per il suo nuovo acquisto.
Si dice infatti che potrebbe voler cambiare il modo in cui funzionano gli incorporamenti dei tweet sui siti web e sui servizi di terze parti: l’idea è quella di farsi pagare per ogni incorporamento, specie se trattasi di account verificati, ma ciò come fa notare Reuters non impedirebbe alle persone di fare semplicemente uno screenshot e pubblicare direttamente quello.
C’è da dire che anche prima che il consiglio di amministrazione di Twitter accettasse l’offerta di Musk nell’aria c’erano già segni di cambiamenti nel modo in cui funzionano gli incorporamenti. La società ha infatti modificato alcuni JavaScript, portando alla scomparsa del testo dei tweet precedentemente pubblicati dai siti web che sono stati successivamente cancellati dai propri autori. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che ciò è stato fatto in rispetto di quelle persone che avevano scelto di eliminare i propri tweet», tuttavia a seguito delle lamentele dei sostenitori del web aperto, l’azienda ha fatto marcia indietro ripristinando i precedenti messaggi.
Incorporamenti a parte, Musk ha detto che ci sono altri modi per migliorare i profitti di Twitter, anche se non ha approfondito l’argomento. Tra le idee c’è quella di modificare il servizio Twitter Blue in modo da renderlo più interessante per i potenziali abbonati; ma come emerso da alcuni colloqui con le banche, al vaglio c’è anche la possibilità di tagliare alcuni posti di lavoro e di eliminare gli stipendi dei direttori del consiglio (già solo questo farebbe risparmiare circa 3 milioni di dollari l’anno), sebbene questo non accadrà fin quando la società non sarà stata privatizzata.
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