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Elon Musk afferma che i suoi tweet non vanno presi tutti sul serio

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Elon Musk ha testimoniato nel processo che lo vede imputato per aggiotaggio, accusato di avere violato le leggi federali comunicando false informazioni. Nel 2018 aveva annunciato su Twitter di volere ritirare Tesla dalla borsa, indicando il possibile delisting dell’azienda, con successiva privatizzazione, affermando essere disponibile a finanziare l’acquisizione di Tesla a un prezzo di 420 dollari per azione, un finanziamento “garantito”.

Musk non si era fermato qui ma aveva affermato di avere il supporto degli investitori, spiegando che l’unico motivo per cui vi erano ancora incertezze era la necessità del voto degli azionisti.

Le dichiarazioni in questione, come è facile immaginare, ebbero un peso notevole sui mercato, facendo salire il valore delle azioni della società (+13% in poche ore), con investitori interessati a ottenere quote per rivenderle e guadagnarci.

L’accordo non fu portato a termine e alcuni investitori sostengono che i tweet fuorvianti avrebbero fatto gonfiare artificialmente il titolo, con persone che si erano fidate delle dichiarazioni di Musk.

La Securities and Exchange Commission (SEC) aveva sanzionato il comportamento di Musk, accusato di manipolare il mercato. È stato stabilito che Musk indicò dichiarazioni false e ora una giuria dovrà stabilire se le affermazioni riportate nei tweet dell’epoca portarono effettivamente gli investitori a perdere denaro, alterando la quotazione.

Testimoniando al processo, Musk si è difeso affermando: «Solo perché twitto qualcosa non significa che le persone poi ci credano o agiscano di conseguenza. Non c’è una relazione causale semplicemente per un tweet».

Musk ha cercato di difendersi affermando che il numero limitato di caratteri nei tweet impedisce di esprimere concetti più ampi, e i suoi legali hanno cercato di sostenere che il loro assistito non ha mentito e pensava effettivamente di delistare Tesla dal mercato azionario, scelta che non fu portata a termine per il mancato sostegno degli azionisti.

Non sono mancate testimonianze di investitori che hanno affermato di avere acquistato azioni Tesla in virtù dell’affare che si prospettava davanti. Il processo dovrebbe durare fino a metà febbraio e il verdetto della giuria deciderà la necessità o meno di un risarcimento per gli investitori.

Si è da poco scoperto che un video che reclamizzava l’AutoPilot di Tesla era falso e Musk era a conoscenza della cosa.

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