«Da questo momento il servizio Starlink è attivo in Ucraina»: lo ha annunciato Elon Musk, amministratore delegato della società tramite un tweet in risposta a quello di Mykhailo Fedorov, vice primo ministro del Paese, con cui chiedeva al diretto interessato di inviare stazioni Starlink perché «mentre tu provi a colonizzare Marte, la Russia cerca di occupare l’Ucraina».
Le azioni militari della Russia nei confronti dell’Ucraina stanno infatti causando danni significativi all’infrastruttura Internet del Paese e nonostante i buoni propositi di Elon Musk, che ha promesso l’invio di «altri terminali» di Starlink per potenziare l’infrastruttura nel paese, il suo annuncio non è stato ben accolto da tutti.
Ad esempio Brianna Wu, direttore esecutivo di Rebellion PAC (un movimento che si occupa di combattere contro l’oppressione del Sistema al fianco degli operai), ha fatto notare che è molto difficile che Starlink riesca a dare un aiuto concreto agli ucraini che desiderano tenersi in contatto. La parabola richiede infatti una linea visiva «quasi perfetta» con la rete di satelliti e l’ambiente urbano a causa della presenza massiccia di edifici e del fumo dei bombardamenti potrebbe ostacolare facilmente il segnale.
Senza contare che bisognerebbe capire come SpaceX intenda fornire rapidamente i terminali Starlink alle persone in città e in altre parti del paese: allo stato attuale Kiev, per esempio, è completamente circondata dalle forze russe.
Dopo cinque giorni di combattimenti intensi, la connettività a Internet in Ucraina è stata imprevedibile, in particolar modo in quelle parti del Paese che più di altre si sono trovate sotto il fuoco incrociato. Per esempio NetBlocks, il servizio che monitora la sicurezza informatica e la governance di Internet, due giorni fa ha fatto sapere che il provider internet principale dell’Ucraina è temporaneamente sceso al di sotto del 20% dei livelli normali di traffico.
Sebbene l’Ucraina non abbia ancora subìto un blackout a livello nazionale c’è forte preoccupazione che la situazione possa cambiare in qualsiasi momento, rendendo agli ucraini potenzialmente molto più difficile tenersi in contatto coi propri cari. Un attacco hacker potrebbe infatti interrompere le comunicazioni in qualsiasi momento e un sistema come quello di Starlink, pur con tutti i suoi limiti sopradescritti, potrebbe ridurre significativamente questo rischio, tanto più che l’unico modo per tagliare Internet a questo sistema sarebbe quello di hackerare i data center stranieri o bloccare i segnali di SpaceX.
Non è la prima volta che la società interviene per offrire il proprio servizio Internet: l’ultima volta è stato a Tonga, dopo che uno tsunami ha spazzato via gran parte dell’infrastruttura di comunicazione dell’isola.