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Elizabeth Warren, candidata alle presidenziali USA 2020, appoggia il Right-To-Repair

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Elizabeth Warren, senatrice democratica candidata alle elezioni presidenziali americane del 2020, ha recentemente dichiarato di volere cambiamenti strutturali nel settore tecnologico – incluso lo smantellamento di Amazon, Facebook e Google, e ora ha dato il suo appoggio al Right to Repair, proposta legislativa che punta a modificare la legge generale in vigore negli USA sulla vendita di informazioni di diagnostica e riparazione di parti e dispositivi elettronici digitali.

Il un post su Medium, la senatrice spiega che molti agricoltori sono obbligati a rivolgersi ai rivenditori autorizzati per riparare le loro attrezzature, una scelta che ha causato l’innalzamento dei prezzi. Secondo la Warren tutto ciò è “ridicolo” e gli operatori del settore agricolo se lo desiderano, devono poter essere in grado di mettere le mani sulla loro attrezzattura, così come gli appassionati di tecnologia devono poter mettere le loro mani sui loro iPhone e ripararli a basso costo senza che tutto ciò invalidi la garanzia.

Come abbiamo spiegato altre volte, Apple pretende che gli utenti di dispositivi in garanzia si rivolgano a Centri di Assistenza autorizzati. Vari dispositivi della Casa di Cupertino richiedono per la riparazione in assistenza l’uso di attrezzature dedicate che rendono le operazioni di intervento complicati per gli “smanettoni” in grado di mettere le mani su smartphone, computer e tablet ma che potenzialmente potrebbero creare anche danni.

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Elizabeth Warren

Apple, così come molti altri big del mondo IT e non solo (aziende del calibro di J&J, Toyota e Verizon), è contraria alla proposta di legge che mira a rendere disponibili per tutti manuali di servizio e ricambi anche per terze parti non direttamente autorizzate.

Tra i motivi per i quali Apple non vuole un provvedimento di questo tipo, l’impossibilità di vendere assicurazioni come AppleCare ma bisogna anche ribadire che, se un cliente decide di riparare in proprio un dispositivo, per forza la casa madre deve annullare la garanzia in atto. Il rischio, spiegano le aziende contrarie ad un simile provvedimento, è anche che le parti terze possano usare pezzi di ricambio differenti o di qualità inferiore a quelli offerti dal produttore originale. La riparazione nei centri di assistenza autorizzati garantisce alle varie aziende non sono una presunta “maggiore qualità” ma anche un livello di segretezza.

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