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Elgato Wave sfida gli Yeti con due microfoni per streamer

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Nel momento in cui si decide di acquistare un microfono USB per lo streaming delle partite online, per registrare un podcast o le proprie performance vocali, il pensiero va subito alla linea Yeti di Blue Microphones, che comanda questo mercato da anni con una serie di prodotti in grado di accontentare tutti, dall’amatore al professionista (noi di Macity, per dire, a suo tempo abbiamo provato il modello Pro). Ma da oggi c’è una valida alternativa.

Elgato, azienda acquisita da Corsair nel giugno del 2018, ha infatti deciso di avventurarsi in questo settore lanciando la linea Wave che, per prezzi e caratteristiche, entra in concorrenza diretta con i microfoni della sopracitata azienda. Per il momento, di questa serie fanno parte due microfoni: Wave 1 e Wave 3. Innanzitutto, sono entrambi microfoni a condensatore: a tal proposito, segue una piccola digressione per spiegare brevemente cosa significa a chi è nuovo dell’argomento. Se ne sapete abbastanza, saltate pure al paragrafo successivo.

Sfida agli Yeti di Blue Microphones, arrivano due microfoni Elgato Wave

A differenza dei microfoni dinamici (come sono, per esempio, i famosi “gelati” che si vedono in TV) funzionano per effetto capacitivo. Dentro c’è sostanzialmente una sottilissima membrana di metallo che vibra con il movimento generato dall’aria spostata da chi parla. E’ perciò un microfono più delicato e sensibile ed è il motivo per cui vengono preferiti negli studi di registrazione o in postazioni in cui vengono impiegati come microfoni panoramici, anche perché non vanno sostenuti con le mani ma attraverso appositi supporti, possibilmente ammortizzati, per evitare di registrare fruscii causati dai movimenti o da piccoli spostamenti d’aria (all’aperto solitamente per questo motivo vanno incappucciati con coperture antivento, mentre in studio si applica un filtro anti-pop).

Per funzionare hanno bisogno di un’alimentazione separata (nel caso di quelli USB, spesso l’energia la prendono proprio da qui), la cosiddetta phanom a 48V ed utilizzano un pre-amplificatore dedicato. Tutte queste richieste in più, oltre alla migliore sensibilità, scaturiscono anche in una risposta in frequenza più ampia che danno maggiore espressività alla voce registrata.

I due nuovi microfoni di Elgato sono tra loro molto simili nel design, apparentemente solido e piuttosto moderno. Il Wave 3 ha una serie di indicatori LED sulla superficie frontale che consentono di tenere d’occhio il livello di volume della registrazione, soprattutto quando si gioca con l’unica manopola frontale presente anche sul Wave 1 che permette di regolare il gain, silenziare il microfono e creare dissolvenze incrociate tra microfono e PC.

Entrambi montano anche una presa jack audio da 3,5 mm per il collegamento di cuffie monitor mentre differiscono per la frequenza di campionamento: quella del Wave 1 è la più tradizionale a 48 kHz mentre il Wave 3 lavora a 96 kHz, quindi è un po’ più dettagliato. Per altro usa anche la tecnologia audio Lewitt – tra le più apprezzate negli studi professionali – e incorpora a lato un tasto capacitivo per silenziare il microfono semplicemente sfiorandolo (sul Wave 1 invece si deve schiacciare la manopola).

Sfida agli Yeti di Blue Microphones, arrivano due microfoni Elgato Wave

Una caratteristica che vale la pena prendere in considerazione in caso di acquisto è la tecnologia Clipguard proprietaria creata per tenere a bada le distorsioni virtuali, impedendo cioè che venga sovraccaricato l’ingresso del microfono qualora si dovesse parlare troppo forte. In tal caso, questo sistema dirotta il segnale su un percorso con un diverso livello di gain. Insomma, viene ridimensionato il volume impedendo le distorsioni, una manovra che di solito viene controllata manualmente (possibilmente da una mano esperta).

Per finire, entrambi permettono di abbinare tutte le sorgenti audio – fino ad 8 canali indipendenti – per creare due mix separati «Uno per te, uno per il tuo pubblico: con l’app Wave Link. In questo modo il microfono non si limita a dare al tuo streaming o podcast una impronta sonora professionale, ma ti offre il pieno controllo sul tuo workflow audio».

Per altro sono compatibili con OBS Studio – basta aggiungere il dispositivo come sorgente audio principale e si è subito pronti per partire con lo streaming – e con lo Stream Deck. Infine sono adattabili anche su supporti esterni – come i bracci snodabili – grazie al piccolo adattatore incluso in dotazione ed usano la connessione USB-C, quindi sono subito pronti anche per computer e dispositivi di ultima generazione. Per chi fosse interessato all’acquisto, c’è una buona notizia: sono già in vendita su Amazon. Wave 1 costa 139,99 euro mentre il Wave 3 si compra per 169,99 euro. Prezzi che, come accennato, si sovrappongono agli Yeti di pari livello.

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