L’idea di Elgato per riconoscere al volo specifiche e funzionalità dei cavi USB-C è di quelle semplici, ma anche utile e pratica, tanto da meritarsi l’appellativo di geniale, perché almeno a quanto ne sappiamo finora, è stato il primo marchio a pensarci.
USB-C è una tecnologia molto interessante ma a rendere complicato, quello che dovrebbe essere semplice è il consorzio che porta avanti lo standard. I cavi USB-C, infatti, non sono tutti uguali: supportano la ricarica con potenze diverse e, in alcuni casi, trasferiscono anche dati con velocità fino a 5 Gbps, 10 Gbps, 20 Gbps e 40 Gbps.
I cavi USB-C possono essere certificati USB-IF o Thunderbolt per essere compatibili con i più elevati standard del settore. Sono inoltre disponibili in varie lunghezze, che forniscono soluzioni cavo passive e attive per migliorare il trasferimento dei dati.
L’USB Implementers Forum (USB-IF) ha predisposto vari logotipi per far comprendere meglio il tipo di cavo con cui si ha a che fare, ma la loro indicazione non è obbligatoria e questi – oltre a essere spesso minuscoli – riportano in ogni caso l’indicazione della velocità solo quando supera i 480 Mb/s.
A confondere ulteriormente tutto, c’è il protocollo Thunderbolt 3 che utilizza l’interfaccia USB-C e che raggiunge una velocità di trasferimento massima pari a 40 Gbit/s. Per fortuna quest’ultima tipologia di cavi può essere facilmente riconosciuta per la presenza del logo Thunderbolt (il simbolo stilizzato di un fulmine) sul rivestimento esterno dei connettori. Un collegamento Thunderbolt 3 comprende comunque parallelamente anche un ingresso USB 3.1 Gen 2.
Elgato scioglie il nodo USB-C
Per districarsi tra cavi USB-C e individuare al volo con un’occhiata quello con le specifiche desiderate arriva l’idea semplice ma geniale di Elgato, segnalata da The Verge: indicare direttamente sui cavi la velocità supportata.
In una foto si vede un cavo con l’indicazione “3.0 5 Gb/s” incisa direttamente nella parte terminale in plastica del cavo, ed è probabilmente la soluzione più semplice per non sbagliare cavo, e alla quale nessuno aveva pensato prima. La stessa soluzione è adottata dal costruttore anche per i cavi HDMI.
My favorite thing about @elgato… their cables actually have the bandwidth and usb type imprinted on the connectors…
This should be a global standard, and yet they are the only ones I’ve seen doing this.
Never stop being you Elgato 😘 pic.twitter.com/MIQsqDh4Wo
— Spike 🗺️ (@JustSpike_) November 5, 2023
La soluzione di Google in ChromeOS
Oltre alle indicazioni dei cavi, i produttori dei vari sistemi operativi potrebbero fare la loro parte. Chrome OS, ad esempio, da tempo è in grado di mostrare una notifica se un cavo USB-C collegato al computer non offre determinate funzionalità, ad esempio l’assenza del supporto DisplayPort, la diversa velocità di trasferimento, la riduzione dell’efficienza di trasmissione e altro ancora.
Apple potrebbe adottare un meccanismo simile a quello ideato da Google sui dispositivi ChromeOS con processori di nuova generazione, mostrando notifiche quando si collegano al Mac le diverse tipologie di cavi. Esempi di avvisi sono: “Il cavo non supporta display esterni”, “Il cavo non supporta dispositivi USB-4 e le prestazioni potrebbero essere limitate”, “il cavo USB-C non supporta Thunderbolt” e altri messaggi ancora.
Ricordiamo che le specifiche USB 3.1 prevedono differenti profili capaci di erogare potenze differenti: il profilo 1 fornisce 10 Watt con 5 Volt e 2 Ampere, la potenza ideale per dispositivi mobili di piccole dimensioni; gli altri profili comprendono rispettivamente 18 W, 36 W, 60 W e 100 W. La performance raggiunta dipende comunque da variabili come il dispositivo sfruttato, la versione USB, il cavo e l’interfaccia impiegata.
A ottobre Elgato ha presentato TelePrompter, un gobbo digitale per streamer e youtuber, mentre a giugno è arrivato il controller per la produttività Stream Deck Plus. Tutti gli articoli che parlano di Elgato sono disponibili da questa pagina di macitynet.