Applicazioni come Photoshop offrono funzionalità di elaborazione in batch, utilissime per convertire ed elaborare gruppi di immagini. È possibile, ad esempio, convertire un gruppo di file in formato JPEG, PSD o TIFF, oppure convertire simultaneamente i file in tutti i tre formati, ridimensionare tutte le foto, includere metadati del copyright nelle immagini convertite, incorporare un profilo colore o convertire un gruppo di file in sRGB e salvarli come immagini JPEG per il Web e molto altro.
Se non disponete o non volete usare un “pezzo da 90” come Photoshop, potete sfruttare software alternativi che offrono funzionalità simili per l’elaborazione di più immagini in batch. Uno dei più completi è sicuramente Retrobatch, applicazione Mac che offre tutto ciò che è possibile desiderare.
È possibile aggiungere, rimuovere e modificare dati relativi al meta-tagging, aggiungere informazioni su copyright, autori, ruotare, scalare e tagliare gruppi di immagini, convertire file PSD e altre in formati quali HEIC, JPEG, TIFF, PDF, PNG e altri ancora; si possono convertire gruppo di file da fotocamera in formato Raw, convertire immagini da e in CMYK, sRGB, Display P3 o scala di grigi, suddividere le immagini tenendo conto di livelli separati, aggiungere filigrane, applicare filtri, bordi, effetti blur e perfezionare le immagini in vari modi.
Retrobatch 2.0 integra funzionalità di machine learning per lo scaling ad alta risoluzione e per ordinare le immagini secondo determinati criteri e l’ultima versione è scrivibile anche con Applescript e gestibile con i Comandi Rapidi.
Nel momento in cui scriviamo l’ultima versione è la 2.03, richiede macOS 12 o seguenti, e può essere provato gratis per giorni (si scarica da qui). Lo sviluppatore offre 2 versioni: la versione standard (19,99$) e la versione Pro (39,99$). La differenza tra i due è nel numero di “nodi” disponibili.
I “nodi” sono categorie di elementi (es. “Leggi immagini”, “Applica effetto blur”, ecc.) che svolgono determinate funzioni (es. “Scala”, “Leggi cartella”, “Salva immagini”); è possibile collegare tra loro più nodi e creare funzionalità batch molto avanzate.
Oltre che da cartelle, è possibile leggere immagini dagli Appunti di macOS e dalle librerie dell’app Foto. Si possono impostare comandi per avviare flussi di lavoro ogni x secondi, creare e distribuire plug-in in JavaScrpt, riconoscere testi nelle immagini e applicare filtri specifici, e molto, molto altro.
Retrobatch è utile per chi quotidianamente deve modificare centinaia di foto; è flessibile e permette di elaborare anche migliaia di immagini senza battere ciglio. L’ultima versione è compatibile anche con macOS 14 Sonoma.