Con la riduzione di prezzo dell’iPad 2, da marzo in vendita a partire da 399 dollari, il mercato complessivo dei tablet ha visto una riduzione drastica del prezzo medio di vendita della tavolette, a contrastare il successo inflessibile del dispositivo della Mela.
Le stime giungono da IMS Research, che ha analizzato il costo dei tablet lungo un arco temporale pari a 12 mesi e stabilito che il prezzo medio è scivolato di circa il 21%, raggiungendo i 386 dollari circa. Un tendenza che fa fronte alla necessità di erodere mercato all’iPad della Mela e che segue la strada intrapresa dal Kindle Fire di Amazon.
Secondo IMS, la maggior parte dei produttori costretta a fare leva solamente su una flessione del prezzo, trascura le innovazioni dal punto di vista dell’esperienza utente. In particolare i cosiddetti produttori “white-box”, che immettono sul mercato numerosi dispositivi privi di brand rilevante ad un costo medio inferiore ai 200 dollari, puntando pesantemente sulla competitività del prezzo da una parte, e sulla popolarità dei tablet dall’altra.
La stessa strategia dovrebbe presto acquisire l’accoppiata di protagonisti Google e Asus, che verso fine mese dovrebbero annunciare l’arrivo sul mercato del prima “Nexus Tablet”, che – si vocifera – dovrebbe avere un prezzo decisamente competitivo, di circa 200 dollari. Resta da capire anche qui quanto di questo costo finirà in innovazione e quanto del margine di profitto sarà destinato solo a fare fronte al “mangiatutto” iPad.