Dopo quanto accaduto a Charlottesville (Virginia), Apple, Facebook, PayPal e diverse altre aziende del mondo IT hanno intrapreso misure di vario tipo per prendere le distanze dai gruppi che sul web predicano a favore di razzismo, suprematismo bianco e neonazismo, scelte che hanno portato siti di estrema destra come The Daily Stormer, a spostarsi sul dark web.
L’Electronic Frontier Foundation (EFF), organizzazione non profit rivolta alla tutela dei diritti digitali e della libertà di parola nel contesto dell’odierna era digitale, ha criticato la messa al bando dei siti che ospitano gruppi neo-nazisti spiegando che si tratta ad ogni modo di una minaccia alla libertà di espressione online. Google, GoDaddy, Cloudflare, Reddit e Facebook, sono solo alcune delle aziende del mondo IT che hanno messo al bando The Daily Stormer ma l’EFF ribadisce che “Nessuno, neppure il governo e neanche imprese commerciali private, dovrebbero decidere chi ha diritto di esprimersi e chi no”.
Benché consapevoli del fatto che “Tutte le persone razionali dovrebbero opporsi a odiose violenze e aggressioni” spiega l’EFF, “il comportamento di GoDaddy, Google e Cloudflare (aziende che hanno ospitato e poi deciso di eliminare contenuti ritenuti “offensivi”, ndr), “è pericoloso”. Le tattiche usate oggi contro gruppi neo-nazisti, spiega l’EFF, potrebbero essere in futuro usate contro altri, compresi gruppi di persone che hanno opinioni simili alle nostre. In quanto aziende private, GoDaddy, Google e Cloudflare hanno il diritto di scegliere a chi offrire servizi, spiega l’EFF, raccomandando ad ogni modo molta cautela.
“Anche quando accadono le cose più ignobili, dobbiamo restare vigili quando le piattaforme decidono di esercitare questi diritti”. “Poiché gli intermediari di internet – in particolar modo quelli che hanno pochi competitor – controllano molti aspetti del diritto a parlare online, le loro decisioni comportano notevoli conseguenze sul diritto di parola in tutto il mondo”. Per l’Electronic Frontier Foundation la trasparenza assoluta è fondamentale per rendere internet libera. “C’è sempre il rischio che altri – inclusi i governi – usino la mancanza di chiarezza nei procedimenti usati per eliminare un sito, per silenziare voci legittime”.
A quanto affermato dall’EFF si potrebbe controbattere con il cosiddetto “paradosso della tolleranza”: enunciato da Karl Popper nel 1945, afferma che se una società è eccessivamente tollerante, la sua capacità di essere tollerante sarà inevitabilmente espropriata o distrutta dalle parti intolleranti. Popper giunse all’apparente paradossale conclusione che affinché una società tollerante possa esistere, allora dovrebbe essere intollerante nei confronti dell’intolleranza.