Poco significativo. Così l’economista Kolem Strumpf dell’Università Kansas School of Business definisce in uno studio cl’impatto finanziario della pirateria dei film sui ricavi del cinema.
Utilizzando i dati provenienti da BitTorrent e Hollywood Stock Exchange (HSX), Strumpf ha osservato i migliori 150 film di ogni anno dal 2003-2009. Dallo studio parrebbe esistere uno spostamento dei ricavi, ma molto piccolo rispetto al giro di affari complessivo. Il documento riguarda un totale di 1.057 film esaminati per trovare un legame diretto tra i ricavi persi e la precoce diffusione di film su Internet, considerando diversi fattori che potrebbero influenzare il valore HSX di un film, tra cui trailer e stampa.
Secondo i dati di Strumpf esiste un impatto sui ricavi che giungono dalla distribuzione di un film ma la perdita non è sicuramente significativa osservando il giro d’affari complessivo dei film di maggior incasso di ogni anno, che costituiscono circa il 95 per cento del fatturato del settore. In base alle stime si dovrebbe osservare una riduzione di circa 200 milioni di fatturato durante il periodo del primo mese di programmazione nei cinema e la perdita sarebbe di soli tre decimi di punto percentuale rispetto a ciò che i film guadagnano cumulativamente. Per questa ragione l’economista sostiene che non ci siano prove empiriche che dimostrino un significativo impatto del file-sharing sulle entrate totali, anzi in alcuni casi la diffusione di un prodotto in anticipo sui canali pirata potrebbe avere un effetto positivo consistente sulle entrate.
C’è da evidenziare però come il HSX, generalmente un buon punto di riferimento per le previsioni di fatturato, non sia una scienza esatta, dato che le cifre sono solo stime. Questo potrebbe significare che i numeri reali potrebbero essere differenti.