à identico in tutto e per tutto alla versione classica del Nokia N79. Stesse funzioni, stesse caratteristiche. Solo la scatola diventa molto più piccola. Merito della scelta di escludere il caricabatterie. Perché? Sembra di risentire le ultime due presentazioni di prodotti di Steve Jobs, anziché quelle di Nokia: perché una confezione più piccola occupa meno spazio nei container riempiti dai terzisti dei paesi emergenti e nei viaggi attorno al mondo globale del commercio sprecano meno volume e quindi energia.
Un piccolo tocco, quello di Nokia, che però vuol dire tanto. A dire il vero, Nokia sposta sul cliente l’onere di avere un altro vecchio caricabatterie per poter ricaricare il proprio telefono cellulare nuovo di pacca. Oppure di comprarlo a parte. Magari di altri. Scelta quindi un po’ particolare, a meno di non voler far ricorso al cavetto Usb fornito con il telefono e che dovrebbe, secondo i comunicati dell’azienda, funzionare anche per la ricarica in alternativa al piccolo trasformatore.
Il Nokia Eco servirà anche a devolvere 4 sterline (4,40 euro) al WWF. Per adesso l’iniziativa è prevista per la Gran Bretagna dove, bisogna aggiungere, la sorpresa deriva dal fato che l’apparecchio viene venduto esattamente allo stesso prezzo del modello tradizionale: 385 euro. Ma quasi mai i telefoni in Inghilterra vengono comprati “al prezzo nudo”, piuttosto con una sovvenzione acquistando o cambiando il proprio contratto vincolato per uno o due anni. Viene il dubbio che a guadagnarci, più che l’ambiente, sia la stessa Nokia.Â
Ben diversa sarebbe invece la risposta del mercato se si arrivasse al fantomatico caricabatterie universali per cellulari, basato sullo standard Mini-Usb. Permetterebbe di collegare il caricabatterie a qualsiasi tipo di apparecchio (anche iPod e iPhone, cambiando il cavetto) e ridurre così non solo il numero di caricabatterie ma anche il peso nelle borse dei viaggiatori. E i caricabatterie, che potrebbero essere multimodali per supportare le differenti tensioni di assorbimento richieste dai vari tipi di apparecchi, sarebbero una vera svolta per l’ambiente, anziché un risparmio per l’azienda.