Apple è quarta nella nuova edizione dell’elettronica “verde” pubblicata da Greenpeace. La “Eco-guida ai prodotti elettronici” premia in maniera significativa Cupertino che solo pochi anni fa, proprio per la pessima posizione nella lista delle società che hanno le migliori politiche in termini di rispetto dell’ambiente, era finita nell’occhio del ciclone con tanto di manifestazioni dell’associazione di fronte ai suoi negozi (una delle più clamorose avvenne a Roma, all’inaugurazione del primo negozio Apple del nostro paese) e proteste all’assemblea degli azionisti dove si svolsero battibecchi tra attivisti e lo stesso Joiba
La 17a edizione dell’eco guida ai prodotti elettronici verdi, spiega Greepeace, usa un nuovo sistema di valutazione, con parametri più restrittivi. Nonostante questo Apple ottiene il quarto posto con un punteggio di 4,6. Raccoglie la maggior parte dei punti dai nuovi criteri sui Processi Produttivi; ottiene quasi il massimo dei punti sui rifiuti elettronici, poiché nel 2010, fa sapere Greenpeasce, “ha riciclato a livello globale piuÌ del 70% di quanto venduto 7 anni fa”. Un dato che la Apple crede di poter mantenere fino al 2015, ma che potrebbe addirittura migliorare allargando ulteriormente i propri programmi di ritiro dei prodotti a fine vita ad altri paesi. Insieme ad HP, Apple prende il massimo dei voti anche per le proprie politiche in fatto di approvvigionamento di minerali da zone di guerra e per la pubblicazione dei propri fornitori. Apple, dice ancora Greenpeace, “potrebbe totalizzare piuÌ punti sugli altri criteri se mostrasse una maggiore trasparenza sui dati in suo possesso, in particolare i valori delle emissioni di gas serra di tutta la catena di approvvigionamento e se rendesse pubblici i documenti che utilizza per comunicare con i suoi fornitori in materia di sostanze chimiche”. Prende zero punti per quanto riguarda l’acquisto di carta e si deve dotare di politiche che escludano i fornitori coinvolti in fenomeni di deforestazione illegale.
Apple ottiene un punteggio basso sui criteri Energia; i dati sulle emissioni di gas serra devono essere verificati da un ente esterno e Apple non ha ancora specificato un obiettivo di riduzione delle emissioni. La casa della Mela guadagna punti per le misure che ha adottato al fin di migliorare l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili, che rappresenta piuÌ del 13% del totale consumato dall’azienda. Apple potrebbe aumentare ulteriormente il suo punteggio fissando degli obiettivi ambiziosi al 2020.
Cupertino continua ad ottenere buoni risultati sui criteri legati ai Prodotti. Tutt quel che esce da Apple è privo di plastica in PVC e ritardanti di fiamma a base di bromo, con l’eccezione di alcuni paesi dove gli alimentatori senza PVC devono ancora ricevere la certificazione di sicurezza. Tuttavia, non ha alcun piano di eliminazione dell’antimonio o del berillio. Arriva un punto per le informazioni che fornisce sulla vita delle batterie anche se non rivela la durata della garanzia e la disponibilitaÌ delle parti di ricambio per le sue linee di prodotto principali. Apple non fornisce, però, alcuna informazione sull’utilizzo di plastica riciclata. Massimo dei voti per il fatto che tutti i suoi prodotti soddisfano gli standard di efficienza energetica Energy Star, anche Apple rischia di avere un punto di penalitaÌ nella prossima edizione della guida poiché eÌ membro di un’associazione di categoria che ha fatto dichiarazioni contro rigidi standard di efficienza energetica, “una posizione da cui Apple deve prendere pubblicamente le distanze”.
Davanti ad Apple al primo posto c’è HP (cinque posizioni in più rispetto a prima) grazie alla «leadership nella nuova categoria sui Processi produttivi, che comprende la gestione di tutta la catena produttiva». Per Greenpeace, HP ha il miglior programma per misurare e ridurre le emissioni di gas serra dei propri fornitori. Prende il massimo dei voti anche la politica sull’acquisto di carta: HP e Dell sono le uniche compagnie nella guida che di fatto escludono l’acquisto di carta da fornitori legati a fenomeni di deforestazione illegale. Insieme ad Apple, HP ottiene il massimo punteggio anche per le politiche in fatto di approvvigionamento di minerali da zone di guerra, indicando pubblicamente la lista dei propri fornitori”.
Dell conquista il secondo posto con 5,1 punti facendo notevoli passi avanti rispetto alla decima posizione dell’anno precedente. In parte, dice Greenpeace “questo eÌ dovuto all’aver riguadagnato il punto di penalitaÌ che gli era stato tolto per aver spostato dal 2009 al 2011 l’impegno di eliminare la plastica in PVC e i ritardanti di fiamma a base di bromo dai propri prodotti”. Con i suoi nuovi obiettivi Dell promette di eliminare la plastica in PVC e i ritardanti di fiamma a base di bromo solo dai computer e non prende in considerazione altre sostanze chimiche pericolose, come l’antimonio e i suoi composti, il berillio e suoi composti e tutti gli ftalati.
Nokia si classifica al terzo posto, perdendo la prima posizione che aveva riconfermato ogni anno a partire dalla versione 8 dell’Eco-guida di settembre 2008. Scivola dietro HP e Dell per le prestazioni piuÌ scarse rispetto ai criteri di Energia.
A seguire in classifica: Philips, Sony Ericcson, Samsung, Lenovo, Panasonic, Sony, Sharp, Acer, LG Electronics e Toshiba. New entry e ultimo posto per RIM. Per l’organizzazione deve “migliorare la certificazione e la trasparenza delle sue performance ambientali”.
La guida completa (in formasto PDF) può essere scaricata da questo indirizzo.
[A cura di Mauro Notarianni]