Abbiamo l’impressione, anzi no, una certezza, che la vera differenza tra gli AirPods di prima generazione e AirPods 2, sia volutamente e intenzionalmente celata da Cupertino.
Apple è stato il primo costruttore di computer, e per anni l’unico in molti casi ancora fino a oggi, a nascondere le specifiche tecniche, così a volte può risultare macchinoso rintracciare minuzie e dettagli relativi a specifiche tecniche, hardware, frequenze, versioni spesso invece strillati dai costruttori di PC Windows e dispositivi Android.
Questo valeva anni fa quando i marchi PC si scannavano a suon di MHz e GHz dei processori, GPU e così via, una usanza poi ereditata anche da quasi tutti i costruttori Android. Una moda che invece non hai mai contagiato Apple, anzi: è successo esattamente l’opposto.
Questo succede nei Mac, probabilmente i computer che vengono acquistati con il minor numero di domande tecniche, ed è avvenuto anche per AirPods. Escludendo la ricarica wireless, il comando Hei Siri e una maggiore autonomia, l’unica vera grande differenza hardware strillata da Apple tra gli AirPods prima generazione e AirPods 2 riguarda il chip proprietario che ne gestisce praticamente tutte le funzioni.
Nelle AirPods prima generazione era il chip Apple W1, negli AirPods 2 invece è integrato il nuovo chip Apple H1. Un cambio di lettera che fa sospettare un balzo di generazione tecnologia, come in realtà è davvero avvenuto.
Già perché anche se Cupertino non lo ha mai precisato chiaramente, i primi AirPods funzionano con tecnologia Bluetooth 4.2, invece il nuovo modello AirPods 2 lavorano con Bluetooth 5.0.
L’avversione di Apple per le specifiche tecniche, ma anche investimenti colossali nella progettazione di chip proprietari ad hoc e su misura, riduce quello che un qualsiasi altro costruttore avrebbe strillato come un salto epocale dal Bluetooth 4.2 al Bluetooth 5.0, al passaggio dal chip Apple W1 ad Apple H1. Una scelta di marketing che come abbiamo accennato in apertura, distingue ancora oggi Apple da praticamente tutto il resto del mercato.
Del Bluetooth 5.0 abbiamo già parlato sulle pagine di Macitynet, come per esempio al lancio di Galaxy S8, il primo smartphone con BT 5.0 lanciato a marzo del 2017. I vantaggi rispetto al Bluetooth 4.2 sono diversi: la velocità nel trasferimento dati è raddoppiata passando a 1 Mbps circa a 2 Mbps, la portata è stata quadruplicata da 10 metri fino a 40 metri, il consumo di energia è stato ridotto significativamente, contribuendo alla maggiore autonomia del dispositivo.
Non solo: negli ambienti congestionati di connessioni wireless il BT 5 se la cava molto meglio, migliora la sicurezza e l’affidabilità del collegamento, in definitiva migliorando complessivamente l’esperienza dell’utente. Anche se nel caso di AirPods non conta, il Bluetooth 5.0 supporta anche i dispositivi IoT, mentre il BT 4.2 no.
In definitiva i tempi significativamente miglioranti per passare dalla musica a una telefonata, il tempo di connessione per passare da un dispositivo all’altro e tutti gli altri miglioramenti più importanti di AirPods 2 sono garantiti dal chip Apple H1 anche per il supporto alla tecnologia Bluetooth 5.0 rispetto al Bluetooth 4.2 supportato dal chip Apple W1 degli AirPods prima generazione.
Come sempre nel caso dei prodotti di Cupertino, gioca sempre a favore l’elevata integrazione tra hardware e software, un altro fattore decisivo che pochi costruttori come Apple possono assicurare.
Per conoscere tutto sui nuovi auricolari AirPods di Apple rimandiamo a questa guida. Invece per chi sta cercando i migliori accessori per sfruttare al massimo e proteggere AirPods rimandiamo alla nostra rassegna dei migliori accessori per AirPods.