La grande migrazione è iniziata. Non è un film di fantascienza e neanche un documentario del National Geographic. Invece, è quello che sta accadendo ai social media dopo le ultime prese di posizione politiche di Elon Musk, che hanno trasformato la sua piattaforma X (l’ex Twitter) in un luogo sempre più inospitale per una parte consistente degli utenti. Destinazione? Altri social anche open, ma su tutti come vedremo fra un attimo spicca Bluesky.
La svolta politica
Le recenti elezioni americane hanno rappresentato il punto di non ritorno. Gli imprenditori hanno le loro idee politiche, come tutti, e a volte possono essere anche balzane. Ma questa volta Musk ha esagerato. Il suo sostegno esplicito a Donald Trump e le sue politiche di moderazione dei contenuti hanno spinto oltre 115mila utenti americani a cancellare i propri account in un solo giorno. Personaggi come Stephen King e Barbara Streisand hanno pubblicamente annunciato l’abbandono della piattaforma. Il fenomeno ha assunto dimensioni tali da non poter più essere ignorato.
Per cosa? Semplice, per la prima alternativa credibile che era a loro disposizione. Cioè? Avete indovinato. L’alternativa credibile è Bluesky, nato nel 2019 da un progetto degli stessi fondatori di Twitter, sta emergendo come l’alternativa più credibile di tutte anche perché è sostanzialmente come avrebbe dovuto essere Twitter. La piattaforma ha registrato una crescita vertiginosa, passando da 6 milioni di utenti in agosto a oltre 20 milioni attuali. I numeri sono ancora distanti da quelli di X, ma il trend di crescita appare inarrestabile.
Le peculiarità del servizio è frutto della riflessione dei fondatori di Twitter, che volevano farlo evolvere in maniera più democratica. Quindi, la nuova piattaforma si distingue per alcune caratteristiche innovative che vanno in questa direzione. Gli utenti possono personalizzare i propri feed, filtrare i contenuti e decidere quali algoritmi utilizzare. Un approccio decentralizzato che contrasta con il controllo verticistico di Musk su X. La moderazione appare più equilibrata e trasparente.
La reazione di Musk
I segnali di preoccupazione da parte di Musk sono evidenti. La decisione di nascondere le metriche di engagement dei post, presentata come una scelta di design, tradisce il tentativo di mascherare il calo di attività sulla piattaforma. Le continue modifiche alle policy mostrano una gestione nervosa e reattiva.
La composizione degli utenti in fuga rivela poi un pattern preciso. Sono soprattutto democratici, celebrità e voci progressiste a migrare verso Bluesky. Questo esodo rischia di trasformare X in una “echo chamber”, una camera dell’eco conservatrice, minandone ulteriormente l’attrattività per inserzionisti e investitori.
Le conseguenze economiche sono notevoli. Il giocattolo è costato a Musk molti miliardi, viene gestito con spese enormi e deve produrre utili. La cosa non succede più. Il valore di X è in caduta libera rispetto ai 44 miliardi pagati da Musk. Gli inserzionisti pubblicitari, preoccupati per i contenuti estremisti e la tossicità della piattaforma, stanno riducendo gli investimenti. La recente valutazione di xAI, la società di intelligenza artificiale di Musk, non può compensare queste perdite. E c’è chi dice che xAI sia una scatola vuota tirata fuori sia per occupare lo spazio dell’intelligenza artificiale, che Musk ha abbandonato litigando con l’ex socio Sam Altman e cioè OpenAi, sia dall’altro lato per far uscire soldi dal niente e finanziare la voragine di X.
La natura dell’ecosistema
Sia quel che sia la migrazione degli utenti evidenzia la natura fluida dei social media. Nessuna piattaforma può considerarsi troppo grande per fallire (a differenza delle grandi banche, a quanto pare). Gli utenti votano con la loro attenzione quando un servizio non risponde più alle loro esigenze o contrasta con i loro valori.
Per questo l’ascesa di Bluesky potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per i social media. Magari non sarà lui a vincere, ma sta aprendo la strada a un modello più decentralizzato, con maggiore controllo da parte degli utenti e meno dipendente dalle decisioni di singoli individui. La sfida sarà mantenere questi principi con la crescita della base utenti.
Tra le altre cose, ci sono anche delle sfide tecniche notevoli. Che Bluesky deve ancora dimostrare di saper gestire. Il tema ovviamente è quello che mette in ginocchio molte aziende che fanno tutte le scelte giuste e poi si trovano davanti a una crescita molto rapida che non sanno gestire. I problemi tecnici sono frequenti e l’infrastruttura richiede continui aggiornamenti. La piattaforma dovrà investire massicciamente per reggere l’afflusso di nuovi utenti. Serve cash, insomma, per poter crescere.
La risposta del mercato
Gli investitori stanno osservando attentamente questi sviluppi. Il successo di Bluesky potrebbe incoraggiare nuovi progetti decentralizzati e spingere anche i giganti esistenti verso modelli più aperti e trasparenti. Mark Zuckerberg, un uomo che ha ridefinito l’idea stessa di “giro di valzer” e che ha i riflessi di un gatto (e molte più vite, a quanto pare) è forse riuscito a parare anche questo colpo del mercato. Infatti Meta con Threads sta già muovendosi in questa direzione e ha ipotecato un posto in prima fila se il prossimo paradigma sarà quello dei social decentralizzati.
Invece, come tutti i primi della classe all’inizio dell’anno, la vera sfida per Bluesky sarà mantenere lo slancio iniziale e costruire un modello di business sostenibile senza compromettere i principi fondativi. La storia dei social media insegna che la fase di crescita esponenziale è seguita da sfide complesse di monetizzazione e gestione della comunità. Quella che Cory Doctorow chiama, con un suo neologismo, “Enshittification”, e che in soldoni vuol dire che non importa quanto grandi siano i principi etici e morali, è nella natura delle grandi corporazioni diventare “cattive” quando crescono,
Cosa succederà?
Siamo solo dei cronisti e raccontiamo qui dalle pagine di Macity giorno per giorno l’andamento della tecnologia, le mosse dei grandi protagonisti, le novità tecniche ma anche quelle di mercato e delle strategie. Non abbiamo la sfera di cristallo (anche perché se sapessimo cosa succederà, avremmo da tempo aperto una società di consulenza o fondato una startup). Tuttavia, fatta questa doverosa preemessa, è abbastanza evidente che la migrazione da X verso Bluesky rappresenta più di una semplice redistribuzione di utenti tra piattaforme.
È invece il segnale che il mercato dei social media sta entrando in una nuova fase, dove gli utenti premiano trasparenza e controllo democratico rispetto al modello del “proprietario illuminato”. Per Musk, potrebbe essere la lezione più costosa della sua carriera imprenditoriale. E se i segnali che l’uomo lancia attraverso le sue mosse spiegano per bene come si sente, è nel panico completo perché ha capito che questa volta sta per girargli molto male.