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Ecco perché i giochi in streaming sono vietati su iPhone e iPad

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Le attuali regole di pubblicazione in App Store non consentono di pubblicare app per lo streaming di videogiochi. E’ per questo che, ad oggi, non esistono sullo store Apple servizi come GeForce Now, xCloud, PS Now e Google Stadia.

Per quanti non avessero familiarità con questi servizi, si tratta di giochi che vengono ospitati su server nel cloud, e che essenzialmente vengono trasmessi in streaming su un qualsiasi dispositivo destinatario, così da poter avere grafica da console o PC, anche se si gioca su uno smartphone medio gamma.  Purtroppo, ad oggi, una tale tipologia di servizio non è ammesso in App Store.

Naturalmente, tutte le aziende che iniziano ad operare nel settore sono infastidite dal fatto che le piattaforme di streaming siano bandite dalle linee guida di Apple, e che non possano operare su iOS. Probabilmente le cose non sono destinate a cambiare, almeno non ora che Apple promuove fortemente il proprio servizio di abbonamento di giochi, Apple Arcade, integrato nell’app App Store su ogni dispositivo con iOS 13, o versione successiva.

Da vedere: la pubblicità di Apple Arcade invade la home page del sito Apple in USA

Tecnicamente, Apple Arcade non viola le regole, perché non offre giochi in streaming. Ecco il paragrafo pertinente delle Linee guida per la revisione delle app da pubblicare in App Store:

I giochi offerti in un abbonamento devono essere di proprietà o in licenza esclusiva dello sviluppatore (ad esempio, non parte di una piattaforma di pubblicazione di giochi). Ogni gioco deve essere scaricato direttamente dall’App Store, deve essere progettato per evitare doppi pagamenti da parte di un abbonato e non deve svantaggiare i clienti non abbonati

Apple Arcade è un servizio di abbonamento in cui tutti i giochi vengono scaricati direttamente dal negozio e pubblicati o concessi in licenza esclusiva da Apple. Arcade non è un servizio di streaming; i giochi vengono scaricati e salvati localmente.

La clausola, come scritto, invalida essenzialmente l’attività di tutti i servizi di streaming dei giochi. Bloomberg osserva che è stato approvato un servizio di abbonamento di giochi di terze parti, GameClub. Tuttavia, è un modello simile ad Arcade, che offre dunque solo giochi offline, nessuno streaming. In GameClub c’è un’app separata che viene scaricata per ogni singolo gioco.

Tuttavia, anche GameClub è stato respinto 127 volte da Apple prima di essere approvato. Questo perché le regole in tema di giochi sono leggermente diverse rispetto a quanto avviene con ebook, riviste e servizi musicali, dove Apple consente che il prodotto possa essere condiviso con altre librerie di terze parti.

Le regole specifiche per le licenze di gioco sono ulteriormente complicate dai problemi che i produttori terzi affrontano quando si parla di acquisti in-app. Non è chiaro se Apple stia lavorando attivamente con questi servizi per cercare di trovare una soluzione.

L’App Store è stato oggetto di attenzione anche da parte dei governi di tutto il mondo; ad esempio, la Commissione europea sta attualmente indagando attivamente sulle pratiche e le regole Apple relative alla pubblicazione su App Store, alimentate da denunce di Spotify e altri concorrenti, che hanno sollevato questioni su possibili pratiche anticoncorrenziali.

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