Tutti i nuovi Mac con SoC M1 di Apple supportano il “Target Mode” (in italiano “modalità disco destinazione”), una modalità utile per accedere e trasferire i dati da un computer usando un cavo Thunderbolt, alla stregua di quanto è possibile fare con un disco rigido esterno. I nuovi Mac possono essere impostati in Target Mode tenendo premuto il pulsante di accensione all’avvio e scegliendo poi da un menu dedicato (Utility > Condividi disco) la funzione in questione (una delle tante nuove modalità di avvio di queste macchine).
Il sito Eclecticlight ha eseguito delle prove collegando macchina Host e Target con un cavo Thunderbolt 3 evidenziando velocità di trasferimento da Target (Mac mini con M1) a Host (un MacBook Pro con M1) tra 0.8 e 1.5 GB/s, e da Host a Target velocità tra da 1.0 e 0.9 GB/s. Trasferendo grandi quantità di file la velocità di trasferimento è di 0.8-1.5 GB/s in entrambe le direzioni.
Come termine di paragone, eseguendo benchmark sugli SSD interni dei nuovi Mac si ottengono risultati medi di 2.8 GB/s; nel trasferimento dati via Thunderbolt la velocità che è possibile ottenere è paragonabile a quella che si ottiene collegando due Mac con la 10 Gigabit Ethernet (con un cavo cat 6 o categoria successiva che supporta questa velocità, i due dispositivi possono trasferire dati a 10 Gbps).
Eclecticlight evidenzia anche la velocità della RAM unificata dei Mac con M1. Questo chip supporta fino a 16GB di memoria unificata. Questo singolo pool di memoria a banda larga e bassa latenza permette alle app di condividere i dati fra la CPU, la GPU e il Neural Engine con la massima efficienza.
Il sottosistema di memoria unificata di M1 supporta una velocità di 4266 MT/s (MegaTransfer al secondo), permettendo di arrivare a velocità di circa d 30 GB/s, contro i 21 GB/s che è possibile ottenere con la RAM DDR4 a 2666 MHz degli ultimi iMac o dell’iMac Pro.
Su Macitynet trovate la prova completa di Mac mini con chip M1su questa pagina.