Per gli studenti, impegnati nelle classi virtuali in seguito all’emergenza da Covid-19, è arrivata una nuova minaccia: oltre al cyberbullismo è arrivato anche il Zoombombing. Panda Security, azienda attiva nel mondo della sicurezza informatica, ha individuato le caratteristiche di questa nuova minaccia digitale e offre agli studenti alcuni consigli per proteggersi dai cyberbulli.
Che cos’è lo Zoombombing
Il massiccio ricorso allo smart working e la didattica a distanza hanno incrementato l’uso di piattaforme per le videoconferenze e tra queste Zoom è stata quella che ha visto l’aumento maggiore del traffico giornaliero. Proprio questa popolarità, unita ad alcuni bug strutturali, ha creato il fenomeno dello Zoombombing. Gli hacker attaccano le videochiamate pubbliche con contenuti razzisti, pornografici o volgari, spesso utilizzati come “grimaldello” per rubare dati o introdursi nelle reti private. Le intrusioni dei bulli, durante le lezioni online su Zoom, mirano a ostacolarne lo svolgimento o a denigrare compagni e docenti.
La piattaforma Zoom ha annunciato il 9 maggio un aggiornamento per garantire maggiore sicurezza: per le videochiamate organizzate tramite Personal Meeting ID è stata attivata una “sala d’attesa” così che l’ingresso nella conversazione è ora soggetto ad un via libera da parte dell’host. Inoltre, la condivisione dello schermo è consentita di default solo a chi ospita il meeting.
Tuttavia, rimangono diverse lacune di sicurezza, come la mancanza della crittografia end-to-end. I cyberbulli spesso riescono ad accedere alle lezioni delle proprie vittime utilizzando altri account o semplicemente perché autorizzati da un docente ignaro dei loro reali intenti.
Le precauzioni per proteggersi dallo Zoombombing
L’utente dovrebbe avere sempre una password per accedere alla riunione. Nelle impostazioni della riunione occorre selezionare “Pianifica Riunioni” e scegliere “Richiedi password” per introdurre un codice in nuove riunioni o per richiederlo in quella corrente.
E’ necessario disabilitare i trasferimenti di file durante le riunioni. Per farlo, nell’opzione “Gestione utenti” bisogna selezionare “Gestione gruppi” per poter disabilitare il trasferimento file.
E’ possibile bloccare un’ospite del meeting, nel caso in cui un utente malintenzionato riuscisse a unirsi al meeting. L’host ha sempre la possibilità di rimuoverlo. Gli basterà premere sul tasto “Rimuovi” accanto al suo nome nel menu “Partecipanti”. Per assicurarsi che un partecipante rimosso non abbia la possibilità di unirsi nuovamente alla call, bisognerà accedere a “Gestione utenti” selezionare “Gestione gruppi” ed entrare nelle Impostazioni. Alla voce “Riunione”, selezionare “In riunione” (di base) e quindi disattivare “Consenti ai partecipanti rimossi di ricollegarsi”.
Il cyberbullismo durante l’emergenza Coronavirus
Secondo la Fondazione Carolina, una delle associazioni che monitora e combatte molestie e attività illegali sul web, ci sono stati 121 casi nell’ultimo mese, un numero sei volte superiore alla media durante l’anno: si sono verificati 121 episodi di cyberbullismo con vittime tra i ragazzi e 89 con vittime tra i docenti, 9 casi di “sexting” e 4 di “revenge porn”; 23, inoltre, i gruppi su Telegram in cui vengono diffuse indebitamente immagini di minori, con anche un episodio di adescamento.
Consigli per gli insegnanti che affrontano il problema si possono trovare in questo nostro articolo dedicato alla questione della diffusione del cyberbullismo.
Approfondimenti sul tema della sicurezza si trovano nella sezione dedicata alla Privacy di Macitynet.