Il team di Apple che si occupa di WebKit, il “motore” di rendering per i browser web usato da Safari, ha pubblicato le “Tracking Prevention Policy” con dettagli sui meccanismi di tracking della navigazione ritenuti dannosi per i consumatori, insieme a meccanismi che si intendono implementare per bloccare attività di questo tipo.
Nel post sul blog del team, è spiegato che le Tracking Prevention Policy comprendono meccanismi per impedire il tracking, contromisure alternative per impedire che strumenti di monitoraggio o web tracking siano sfruttati e come il motore gestisce conseguenze impreviste dal tracking prevention.
“Abbiamo implementato o intendiamo implementare protezioni tecniche nel WebKit per impedire tutte le pratiche di tracking comprese in questa informativa”, si legge nel post sul blog. “Se dovessimo scoprire tecniche aggiuntive di tracking, potremo ampliare la presente informativa per includere le nuove tecniche e potremmo implementare misure tecniche per impedire lo sfruttamento di tali tecniche”.
Apple afferma che “gli attuali meccanismi di attenuazione anti-tracking nel WebKit si applicano universalmente a qualsiasi sito o sulla base di una classificazione algoritmi sul dispositivo”. “Le patch del WebKit saranno riviste in conformità alla presente politica. Esamineremo nuovi ed esistenti standard web alla luce di tale politica, e creeremo nuove tecnologie web per riabilitare pratiche non-dannose senza reintrodurre funzionalità di tracking”.
In pratica Apple spiega che monitorerà l’evolversi dei sistemi di web-tracking, impegnandosi ad attivare nuove funzionalità per la protezione degli utenti man mano che nuovi meccanismi di tracking pubblicitario verranno individuati.
Funzionalità anti tracciamento avanzate sono ormai fondamentali con tutti i browser e Apple, lasciando agli utenti il controllo della privacy, permettendo loro di selezionare eventualmente il livello di protezione della privacy desiderato.