Vi presentiamo Bulletin, una piattaforma per scrittori indipendenti: è questo il titolo del comunicato stampa con cui Facebook introduce il suo nuovo sistema di newsletter, precedentemente discusso da Mark Zuckerberg in una videoconferenza nella quale ha spiegato che si tratta di «una risposta a ciò che sta accadendo nell’ecosistema dei media».
Che ci stava lavorando lo sapevamo da diversi mesi, ma adesso la piattaforma è pronta all’uso. Facebook Bulletin ospiterà un mix di contenuti gratuiti e a pagamento: alcuni articoli potranno cioè essere letti senza limiti mentre altri potranno essere visionati soltanto dietro un paywall. In più gli abbonati avranno accesso anche a funzionalità aggiuntive come ad esempio i gruppi Facebook dedicati e badge speciali.
L’azienda starebbe pagando alcuni scrittori in anticipo per invogliarli a partecipare, alla stregua di quanto avrebbe fatto Subkstack, la newsletter alla quale Facebook si sarebbe ispirata e che al momento rappresenta uno dei principali attori in questo panorama (a settembre gli abbonati paganti erano 250mila e dentro circolano 10 editori capaci di generare 7 milioni di dollari in entrate annuali, ndr). Facebook ha specificato anche che, almeno per questa prima fase, non detrarrà alcuna commissione sui guadagni e offrirà la possibilità di importare i contenuti e gli elenchi degli abbonati di un’altra newsletter, in modo tale da non dover interrompere il lavoro già esistente, e potranno anche «integrare quel che scrivono con podcast e sale audio».
E’ interessante notare come, a differenza delle altre iniziative giornalistiche dell’azienda, Bulletin vive principalmente al di fuori dell’app di Facebook: la piattaforma ha infatti un proprio sito web e un marchio separato, sebbene trarrà comunque vantaggio dagli strumenti di distribuzione del social network visto che le newsletter potranno essere integrate nelle Pagine e i lettori potranno trovare i contenuti attraverso la sezione Notizie.
Per il momento Bulletin è in “beta chiusa”: sono già presenti alcuni autori di rilievo come Malcom Gladwell e Adam Grant, insieme a volti della TV come l’ex corrispondente della CNN dalla Casa Bianca Jessica Yellin e l’ex corrispondente di ESPN Erin Andrews. Nelle prossime settimane – dicono – saliranno a bordo anche alcuni corrispondenti dei notiziari locali, ma non è chiaro quando la piattaforma sarà aperta al pubblico e se soprattutto sarà inizialmente disponibile soltanto per gli utenti americani o se svalicherà fin da subito oltreoceano, visto che chi accede già oggi dall’Italia si trova di fronte ad un sito web in parte già tradotto nella nostra lingua. E’ curioso vedere anche se l’azienda, come dichiarato a inizio mese, sarà capace di evitare gli scrittori “politici” che hanno causato alcuni grattacapi a Substack.