Il prezzo delle memorie è da qualche tempo in discesa e mai ora il prezzo della RAM è stato così basso come oggi. Il fenomeno, non certo spiacevole per gli utenti finali, è dovuto all’eccesso di offerta nel mercato delle memorie RAM, in parte dovuto anche a un calo nelle richieste di nuovi PC al punto che oggi è facile trovare moduli da 4GB di RAM come quelli per gli ultimi iMac anche a meno di 30 euro al punto che i moduli da 2GB stanno davvero scomparendo non avendo essi più alcun senso di esistere (essendo convenienti i moduli da 4GB, la maggiorparte delle persone acquista, tranne casi particolari, questi ultimi e non quelli da 2GB).
Gli effetti sul prodotti finiti, ovvero sui computer assemblati, potrebbero però essere minimi visto che se il prezzo della RAM si abbassa, è però nel frattempo aumentato il costo dei dischi rigidi. Come abbiamo più volte riportato, le recenti alluvioni in Thailandia hanno creato seri problemi agli impianti di produzioni di numerose fabbriche di HDD, tanto che molti produttori prevedono di tornare alla normale produzione non prima della metà del prossimo anno se non addirittura nel 2013.
I vantaggi ci sono per chi acquista RAM per espandere la memoria di computer in fasi successive all’acquisto e in particolare degli iMac e dei MacBook Pro più recenti (quelli che utilizzano moduli da 1066Mhz o 1333Mhz). Differente è il discorso per i computer desktop come i Mac Pro che utilizzano moduli DIMM o FB-FIMM, meno cari rispetto a un tempo, ma non ancora ai livelli dei moduli SO-DIMM.
I produttori sperano nella ripresa economica e a un conseguente aumento nella richiesta di nuovi computer. La giapponese Elpida e le taiwanese Powerchip Technology, Nanya Technology e Inotera hanno ridotto la produzione di DRAM del 15.4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Samsung Electronics e Hynix Semiconductor non hanno per il momento rallentato la produzione e si stanno preparando per la fabbricazione di nuovi chip con processi da 20nm.
[A cura di Mauro Notarianni]
