Allo stand di Easydom al CES 2015 abbiamo trovato una serie di entusiasti italiani capitanati da Sergio Tucci e tutti con addosso una maglietta caratterizzata da un doppio cerchio: quello interno è bianco e quello esterno di un diverso colore corrispondente al tipo di controllo domotico necessario per gestire la casa. Le magliette sono la trasposizione grafica del sistema di funzionamento di Next, soluzione per la domotica facile studiata per sistemi Windows con interfaccia touch ma gestibile anche da Android e iPhone (e Windows Phone) come terminali.
Tucci e la sua squadra hanno sviluppato un proprio Bus cablato o senza fili completamente aperto (le specifiche e le API sono pubbliche) e una serie di attuatori e sensori ognuno di quali facilmente individuabile con un codice colore, il tutto a prezzi assolutamente concorrenziali con le soluzioni di mercato della Smart Home viste a Las Vegas.
Quello che è interessante nella soluzione proposta, oltre alla possibilità di far girare il software di gestione dell’hub domotico su un mini-pc, è da una parte la facilità d’uso soprattutto per chi ama l’interfaccia con tab, ma anche la gestione della parte multimediale e soprattutto l’apertura verso tutti gli standard di comunicazione wireless e wired dell’universo della domotica moderna.
L’idea di Easydom è interessante: una soluzione ottimizzata con apparecchi con controllo diretto della compatibilità e del funzionamento ma allo stesso tempo in grado di allargarsi verso periferiche dai protocolli d’interfacciamento più disparati per non perdere alcuna occasione di interessare clienti di ogni livello e di offrire a chi è già cliente l’opportunità di allargare il controllo della propria casa in ogni ambito.
Per i clienti che vogliono un accesso di qualità alla gestione del sistema domotico EasyDom commercializza il suo “glass” in versione 2, in pratica un PC con schermo touch con il quale è possibile accedere e programmare tutti i dati del proprio impianto.
La strada per arrivare al CES è stata lunga: il sistema NEXT è stato concepito nel “lontano” 2012 e solo in questi mesi può proporsi ad un pubblico consumer come quello del CES che vede la Smart Home non come un prodotto di lusso ma come una opzione per allargare il controllo sugli oggetti connessi tramite i dispositivi che si utilizzano tutti i giorni.