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E se domani scompaiono le Beats?

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La serata italiana di domani, martedì 13 ottobre, dovrebbe portare molte novità interessanti. Innanzitutto gli iPhone 12 con il 5G, ma poi ci sono anche molti “piccoli” prodotti: magari l’HomePod mini di cui si parla da tempo, un dongle per localizzare le nostre cose (forse però posticipato al 2021, una nuova Apple TV più potente per giocare meglio e gestire il centro del nostro stile di vita digitale.

Tra tutti questi però ha preso negli ultimi mesi sempre più peso l’idea che ci sia anche la fine del marchio Beats Electronics, l’azienda nota soprattutto per la produzione delle cuffie audio acquistata da Apple nel 2014.

Apple ha comprato l’azienda, che era conosciuta anche come “Beats by Dr. Dre” (fondata dal rapper e produttore omonimo e da Jimmy Iovine nel 2006) perché voleva conquistare non soltanto il mercato più ‘cool’ delle cuffie negli USA (nel 2011 secondo Npd le Beats avevano una quota di mercato in America superiore al 64% ed erano valutate circa un miliardo di dollari) ma acquistare anche la pregiata Beats Music e soprattutto la rete delle relazioni e la rispettabilità di Dr. Dre e Jimmy Iovine.

L’acquisto della Beats è passato in parte in sordina anche perché si è parlato poco di quanti soldi siano andati al produttore taiwanese Htc e soprattutto al gruppo di investimenti Carlyle Group, che era diventato l’azionista di minoranza dell’azienda. Ma la cosa che è stata sempre poco guardata è anche la ragione per cui le Beats sono nate.

Dr. Dre (cioè il rapper Andre Romelle Young) ha pensato di lanciare il marchio Beats per rispondere a due problemi: la pirateria musicale da un lato e quella che percepiva come una pessima qualità della musica riprodotta proprio a causa di cuffie economiche come le cuffiette bianche con il filo di Apple. «Gente, una cosa è che si cerchi di rubare la mia musica. Un’altra è che venga distrutta l’emozione di quello su cui ho lavorato”, ha detto nel 2006 Dr. Dre.

Per questo, accanto alla produzione di cuffie, è iniziato anche un lavoro di relazioni con un pezzo del mercato musicale americano, cioè i suoi principali artisti hip-hop e rapper, per arrivare alla creazione di Beats Music. Si trattava di un negozio si streaming musicale su abbonamento che doveva essere un tipo di esperienza di streaming differente da quelle a disposizione sino a quel momento dei consumatori americani: un motore di raccomandazione e un approccio più studiato. Inoltre, Beats Music aveva una galassia di musicisti iscritti al servizio perché i due fondatori dell’azienda erano riusciti a immettere un certo stile e “aria di casa” nel servizio.

Beats-Apple

Apple ha acquistato Beats e ha cominciato a fare sinergia non solo per quanto riguarda il canale di musica e il catalogo di artisti e canzoni, ma anche per quanto concerne i prodotti. E così dentro le cuffie di Beats sono cominciate ad apparire tecnologie pensate e studiate da Apple, mentre la forma e il modo di funzionare delle cuffie delle due aziende si sono relativamente avvicinati.

Se effettivamente il marchio scomparirà domani, allora saremo arrivati al punto di vera confluenza, quello in cui bisognava che una delle due identità si fondesse nell’altra. E la cosa più logica sarebbe stato che Beats diventasse il nome di un prodotto di Apple, visto che il contrario non è immaginabile. Oppure che scomparisse per sempre.

Ci sono voluti sei anni dall’acquisizione dell’azienda di Dr. Dre e Iovine (un’azienda che allora aveva otto anni) ma è arrivato il momento di creare una nuova creatura che, con una serie di tecnologie wireless non più solo di trasmissione neutra della musica, entra a far parte veramente dell’ecosistema Apple, composto da telefoni, set top box, tablet, computer, accessori vari e adesso anche delle cuffie audio di qualità medio-alta che dovrebbero rafforzare ulteriormente l’hobby delle cuffie senza fili di Apple, cioè le AirPods e le AirPods Pro. Un tipo di cuffie che da solo vale una azienda di metà livello dell’indice Fortune 500. Un’azienda che adesso chiude una partita e acquista quella che è diventata in sostanza una filiale.

fine beatsLa vera domanda che ci dovremmo porre tutti, a questo punto, è però un’altra: dopo aver perso il nome le Beats cambieranno anche colore?

Per tutte le specifiche e le caratteristiche emerse della gamma iPhone 12 rimandiamo a questo approfondimento di Macitynet. Invece per scoprire le ultimissime anticipazioni su funzioni, prezzi, colori e altri dettagli anticipati dai leaker negli ultimi giorni prima della presentazione di Apple del 13 ottobre è possibile leggere qui e qui. In questo articolo le 10 novità di iPhone 12 che dovete sapere.

Come avviene da sempre per ogni presentazione di Apple, martedì 13 ottobre la redazione di macitynet seguirà l’evento in diretta, con una chat contestuale tradotta in italiano e immagini di quel che viene presentato sul palco.

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