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E l’ultimo che ha scritto spenga la luce, accendendo uno smartphone con TikTok

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Immaginate di essere l’ultima persona rimasta a scrivere delle parole su internet. Tutti gli altri sono migrati verso video, audio, immagini in movimento, ologrammi e chi più ne ha più ne metta. Siete lì, da soli, a battere sulla tastiera mentre il resto del mondo comunica in altri modi. Qualcuno forse con il pensiero, usando un impianto neurale o una fascia cibernetica. Voi no. Voi scrivete. È un po’ come essere l’ultimo fumatore in un mondo di non fumatori, l’ultimo radioamatore nell’era degli smartphone, l’ultimo piccione viaggiatore nel mondo di WhatsApp.

Non è fantascienza: purtroppo. La notizia della morte della scrittura è prematura ma non necessariamente falsa. Infatti quello che sta succedendo proprio ora sui social network è l’esplosione dei contenuti “ricchi” e l’evaporazione di quelli testuali. La battaglia tra piattaforme testuali come X (l’ex Twitter), Threads e Bluesky assomiglia sempre più a tre antiquari che litigano per l’ultimo cliente rimasto, mentre Amazon ha già comprato tutto il quartiere per farci un centro di distribuzione.

La fuga da Twitter e la corsa verso il nulla

Non c’è da stupirsi se mezzo milione di persone sono scappate da X verso Bluesky in sole 24 ore, dopo l’ennesimo colpo di testa di Elon Musk sulla funzione di blocco. Il social network dell’uccellino (defunto e impagliato) è diventato una specie di autolavaggio impazzito dove ti ritrovi spruzzato di contenuti violenti, nazionalismo da quattro soldi, truffe finanziarie, materiale pornografico e, ciliegina sulla torta, aggiornamenti infiniti su Tesla e SpaceX.

Come se non bastasse, Musk ha deciso che i suoi post devono essere sempre in cima al feed “Per Te”, come quel tipo al karaoke che vuole cantare per forza “Nel blu dipinto di blu” anche se nessuno glielo ha chiesto. E lo può fare perché è il proprietario di tutti i karaoke in città. Che possiamo fare? Spararci? Leggere un libro? Saltare dalla finestra? No, ci si trasferisce, ovviamente.

Bluesky e il condominio dei nostalgici

La nuova piattaforma preferita dai fuggiaschi di Twitter, Bluesky, ha raggiunto sei milioni di utenti mensili attivi. Sembra tanto, fino a quando non si scopre che Threads (di Meta, cioè Facebook e Whatsapp) ne ha 150 milioni, X circa 250 milioni e TikTok più di un miliardo. È come essere orgogliosi della propria villetta bifamiliare mentre intorno costruiscono grattacieli. La piattaforma ha quel che di periferia chic del secolo scorso: quel mix di hipster attempati e millennial nostalgici che la fa sembrare una casa di riposo per chi rimpiange Tumblr del 2015 e ogni tanto ricorda con una lacrima Geocities (“Quelle sì che erano pagine web, signora mia”).

Certo, Bluesky ha delle caratteristiche interessanti: è costruito sugli RSS (per chi se li ricorda), permette di creare feed personalizzati e ha una comunità di sviluppatori attiva che sforna continuamente nuove app. Ma è come mettere il navigatore satellitare su una carrozza a cavalli: tecnologicamente impressionante, ma forse abbiamo perso di vista il punto.

Il grande elefante nella stanza

Il problema vero è che ogni giorno ci sono sempre meno persone disposte a leggere su internet. È un cambiamento epocale quanto il riscaldamento globale, solo che invece di sciogliere i ghiacciai sta squagliando la nostra capacità di elaborare testi scritti. La gente preferisce i video brevi, le immagini, gli audio. Scrivere e leggere sta diventando un’attività di nicchia, come collezionare vinili o fare macramè. E se vi piace vuol solo dire che siete vecchi dentro, se non anche fuori.

L’aspetto più paradossale? Stiamo cercando di salvare la scrittura su internet scrivendo articoli su internet. È come tentare di salvare il Titanic usando l’acqua del mare. Bluesky ha costruito una versione migliore di quello che era Twitter, ma se vuole sopravvivere dovrà evolversi in qualcosa di completamente diverso. La nostalgia è un sentimento consolante ma non è un piano aziendale.

Bluesky, quasi un milione di utenti in più in un solo giorno

Infiliamoci nella nicchia

I puristi di Bluesky probabilmente alzeranno le spalle dicendo che sono felici così, con la loro piccola comunità che ricorda i bei tempi andati dell’internet testuale. Ed è legittimo. Ma un giorno si sveglieranno e si chiederanno dove sono finiti tutti gli altri. La risposta? Probabilmente su qualche piattaforma che non è ancora stata inventata, a guardare video di gatti che ballano in realtà aumentata.

Nel frattempo, continueremo a scrivere articoli come questo, sapendo che forse li leggeranno in pochi. Molto pochi. Un reel su Instagram avrebbe probabilmente almeno cinque ordini di grandezza di visualizzazioni in più. Ci sta. È un po’ come essere gli ultimi romantici del web, quelli che ancora credono nel potere delle parole in un mondo che preferisce i meme. Ma ehi, almeno quando sarà finito tutto e dovremo uscire spegneremo la luce: quando ce ne andremo lo faremo con stile. E magari qualcuno per raccontarlo farà un TikTok. o come diavolo si dice.

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