È vivo e vegeto, presenta puntualmente conti e trimestrali da sogno, è amatissimo dai dipendenti, riesce a fare accordi impensabili (l’ultimo, quello con IBM), ha assunto manager di altissimo livello: sembra insomma non sbagliare neanche una mossa ma benché sia ancora troppo presto per parlarne, anche il CEO Tim Cook un giorno lascerà Apple e vivrà in santa pace da pensionato di lusso, lontano dai riflettori. Chi potrebbe essere il potenziale successore tra i manager ora nel board delle Mela? Forse il Senior Vice President Worldwide Marketing Phil Schiller? O forse Jonathan Ive, il Senior Vice President Design? Oppure ancora la super-manager Angela Ahrendts, attuale Senior Vice President responsabile del settore Retail e degli Online Store?
Nessuno di questi secondo Neil Cybart, analista di Above Avalon che invece fa il nome di Jeff Williams, attuale Senior Vice President Operations di Apple spiegando il suo compito presso la multinazionale di Cupertino: assicurarsi che tutto il marchingegno sia “ben oleato” e in “gran forma”. Cybart sin da quando non era ancora chiaro chi sarebbe diventato amministratore delegato in Apple (dopo le prime voci della malattia di Jobs), aveva appoggiato sia l’ipotesi Williams, sia Cook e ancora oggi ritiene il primo candidato validissimo e un personaggio da tenere sott’occhio.
Il background di Williams parla chiaro: al pari di Cook vanta un Master in Business Administration (MBA) conseguito alla Duke University, una delle università più famose e più prestigiose degli Stati Uniti. È arrivato in Apple nel 1998 (proviene da IBM, società dove ha lavorato dal 1985 al 1998); all’epoca Cook era Chief Operating Officer (direttore operativo), in altre parole responsabile di coordinamento e ottimizzazione di tutte le attività operative e progettuali, mentre Williams era vice president of Operations; è diventato “Senior” dopo il caso Antennagate con Fortune e all’epoca della promozione lo definì “il Tim Cook di Tim Cook”.
Williams è il responsabile dell’immensa catena di fornitori Apple e dei processi produttivi. Tra i suoi compiti quelli di supervisionare rapporti con fornitori quali Foxconn, negoziare contratti così grandi da paralizzare potenziali altri concorrenti che dovessero interessarsi a determinate tecnologie (un nome su tutti: Touch ID). Il talento di Williams si è visto con la capacità di assicurare la produzione di centinaia di milioni di dispositivi iOS nell’ultimo trimestre, inclusi 74 milioni di iPhone…. numeri da capogiro.
John Gruber parla dell’analisi di Neil Cybart, ritiene che sia ovviamente ancora troppo presto per parlare di successori e pensa che al momento per almeno altri 15 anni, il buon Cook resterà al suo posto.