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È arrivato Google News Showcase, l’antagonista di Apple News+

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Apple News+ non resterà da sola a papparsi tutto il mercato dell’editoria mobile. A togliergli una fetta, o quantomeno a provarci, ci sarà presto Google News Showcase, un programma per cui la società prevede di investire un miliardo di dollari nei prossimi tre anni, con l’auspicio che possa andar bene e durare anche qualcosa di più.

E’ forse una delle spese più grandi mai registrate dalla società di Mountain View, e l’obiettivo è ancora più grande e ambizioso: creare e curare contenuti di qualità che verranno dapprima mostrati sui dispositivi Android, ma che ben presto saranno fruibili attraverso Google News e quindi, potenzialmente, su qualsiasi piattaforma. Compresa quella di Apple.

Inizialmente sarà disponibile in Brasile e Germania, per poi essere esteso gradualmente nel resto del mondo. Al momento sono già più di 200 gli editori – provenienti anche da Argentina, Canada, Regno Unito e Australia – con cui Google, nonostante spesso si sia trova in disaccordo con loro, ha siglato un accordo che prevede appunto di versare il miliardo di dollari nelle loro casse durante il prossimo triennio. Le prime pubblicazioni che parteciperanno al programma sono Der Spiegel, Stern, Die Zeit, Folha de S.Paulo, Band, Infobae, El Litoral, GZH, WAZ e SooToday, mentre più avanti il servizio sarà esteso in India, Belgio e Paesi Bassi.

E’ arrivato Google News Showcase, l’antagonista di Apple News+

Nella prima fase, Google News Showcase concentrerà i propri sforzi soprattutto sulla versione mobile di Google News piuttosto che su quella desktop. Il fatto che la Germania figuri tra le prime nazioni pilota segna un interessante cambio di strategia: negli ultimi anni molti editori – uno dei più grandi definì Google «Una bomba biologica» – infatti hanno lottato coi denti nel tentativo di ottenere i diritti di copyright sugli articoli promossi da Google.

«Il modello di business dei giornali, basato su pubblicità e abbonamenti, si è evoluto per oltre un secolo poiché il pubblico si è rivolto ad altre fonti di notizie come radio, televisione e, successivamente, grazie alla proliferazione di quest’ultima, televisione via cavo e radio satellitare» conclude il CEO di Google, Sundar Pichai, nel post che annuncia questo nuovo programma «(In quest’ottica) Internet è stato il più recente cambiamento, ma non sarà l’ultimo. Insieme ad altre aziende e governi vogliamo fare la nostra parte per far sì che il giornalismo, nel ventunesimo secolo, non solo sopravviva. Ma prosperi».

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