In occasione della Giornata Mondiale delle Api, Dyson annuncia di aver installato quattro arnie all’interno di Parco Segantini a Milano – a pochi passi dalla Darsena e dal Naviglio Grande, nel cuore della città – contribuendo così alla tutela di 200 mila api, insetti impollinatori fondamentali per la biodiversità terrestre.
Rappresentando un potente bioindicatore, le api sono in grado di rilevare i principali inquinanti presenti nell’aria che respiriamo: dai metalli pesanti ai pesticidi, dal particolato aerodisperso al PM 0,1 (particolato ultrafine respirabile), fino ai VOC (Composti Organici Volatili). Il progetto Dyson quindi, oltre all’impatto sociale e ambientale, si focalizza sul ruolo che le api giocano nel monitoraggio della qualità dell’aria: tematica che vede Dyson da sempre in prima linea sia nella creazione di nuove tecnologie, sia nello studio dell’inquinamento nelle nostre città.
L’iniziativa fa infatti seguito ai progetti di monitoraggio della qualità dell’aria condotti da Dyson durante la pandemia, e Milano è stata una delle città partecipanti allo studio. La ricerca ha scoperto che mentre i livelli di PM2.51 – nel capoluogo meneghino – sono calati durante la pandemia, i livelli di NO22 sono aumentati. Questa nuova iniziativa che si avvale delle api in quanto bioindicatori, ci aiuterà a tracciare un quadro più ampio del cambiamento dei livelli di qualità dell’aria in città.
A condurre le analisi di bio-monitoraggio sull’attività delle api, sarà l’Università Cattolica di Piacenza – partner scientifico dell’iniziativa – con la ricercatrice in entomologia Ilaria Negri che effettuerà tre campionamenti di miele e api bottinatrici, rappresentativi delle tre stagioni produttive dell’anno (maggio, luglio, settembre); la salute e il benessere delle api, invece, sono assicurati grazie al supporto di un apicoltore biologico professionista. I circa 120 chili di miele che verranno prodotti dalle api saranno donati all’Associazione Parco Segantini.
«Sono davvero entusiasta della collaborazione con Dyson» dichiara Marco Pellecchia, biologo e Dottore di Ricerca in biologia animale che si occuperà delle analisi nei prossimi mesi. «Collocare un apiario nella città di Milano è innanzitutto un segnale di attenzione per la conservazione dell’ambiente in un ambito, quello cittadino, che non è più agli antipodi con la biodiversità: dal punto di vista ecologico, infatti, la città deve essere considerata come un habitat peculiare per piante ed animali, i quali – sempre più spesso e sempre più numerosi – vi trovano rifugio».
«Grazie alle api che, volando, si ricoprono di pulviscolo atmosferico – che gli abitanti della città respirano ogni giorno – sarà possibile studiare la morfologia e la composizione chimica del particolato col quale esse vengono in contatto, giungendo a definirne le fonti di emissione: che aria respiriamo? Quale sarà l’impatto del traffico urbano sulle polveri raccolte dalle api? Ci aspetta un lungo viaggio che aumenterà la consapevolezza su quelle particelle che ‘galleggiano’ invisibili nell’aria di una grande città».
«Grazie alle api impariamo molto sulla complessità del nostro piccolo ecosistema» dichiara Christabel Burton, membro del Direttivo dell’Associazione Parco Segantini. «Inoltre notiamo che gli insetti stanno bene e producono tanto miele, il che significa che l’ambiente è ottimale per loro, con una progressione costante di abbondanti fioriture e nessun uso di pesticidi». Le arnie, sono state inserite nel parco in un’area dedicata e delimitata, garantendo totale sicurezza per tutti i visitatori, che potranno osservare l’attività delle api all’interno del contesto urbano.
Il progetto si baserà anche sul coinvolgimento di Dyson nel Regno Unito con le fattorie Dyson Farming – dove vengono utilizzati metodi agricoli pionieristici per trasformare l’agricoltura, in linea con il DNA innovativo e sostenibile della società. L’uso di miscele di polline e nettare in tutte le tenute fornisce anche un habitat ideale per gli impollinatori, che ha portato alla scoperta della rara ape minatrice nel Lincolnshire, invisibile nella regione da oltre cento anni.
Nei campus tecnologici di Dyson, gli studenti universitari del Dyson Institute of Engineering Technology hanno attinto alle loro conoscenze di ingegneria per costruire quattro alveari all’interno del campus universitario di Hullavington; i giovani ingegneri stanno anche sviluppando un progetto per rendere gli alveari “intelligenti” per monitorare e analizzare la vita all’interno.
Dyson Farming è l’azienda agricola di proprietà della famiglia Dyson. La proprietà Dyson Farming si estende per un totale di 35.000 acri nel Lincolnshire, Oxfordshire e Gloucestershire nel Regno Unito. Tecnologia, innovazione e sostenibilità sono al centro del progetto; l’azienda è fondata sull’etica di portare innovazione all’agricoltura integrata e alla gestione sostenibile della terra.
Gestisce un sistema di fattoria circolare ed è completamente Carbon Neutral, con piani ambiziosi per raggiungere zero emissioni nette. Tutto questo con l’obiettivo di permettere agli agricoltori di aumentare la produttività, l’efficienza e utilizzare meno prodotti chimici, con una visione generazionale a lungo termine per arricchire l’ambiente e la comunità locale.
Ricordiamo che negli scorsi giorni Dyson ha aperto il suo settimo negozio in Italia, il primo in Toscana. In aprile Dyson ha presentato la nuova linea di purificatori d’aria che filtrano virus, allergeni e ora anche la formaldeide e il nuovo aspirapolvere senza filo Dyson Omni-glide. Tutti gli articoli di macitynet dedicati a Dyson sono disponibili da questa pagina.