Dyson ha perso l’appello su una richiesta di risarcimento danni di 176 milioni di euro, dopo che il produttore di aspirapolvere ha dichiarato di aver subito perdite a seguito dei test di etichettatura energetica da parte dell’Unione europea UE.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (UE) ha respinto l’appello di Dyson contro la decisione di non concedere il risarcimento nel 2021, una decisione che l’azienda aveva etichettato come “perversa”.
Il gigante britannico della tecnologia aveva vinto una battaglia legale quinquennale contro la regolamentazione della Commissione Europea riguardo ai test di efficienza energetica degli aspirapolvere, che venivano effettuati quando erano vuoti e privi di polvere.
Dyson, che produce aspirapolvere senza sacco, ha affermato che il processo di test era una “farsa” perché non rifletteva l’uso “reale”. La società ha anche sostenuto che i test penalizzavano i modelli più recenti senza sacco rispetto ai modelli con sacchetto, dove le prestazioni diminuiscono man mano che il sacchetto si riempie.
A seguito di queste recriminazioni di Dyson, le normative sono state annullate e l’etichetta controversa è stata rimossa dagli aspirapolvere. Tuttavia, a seguito di ciò, l’azienda ha richiesto un risarcimento di 176,1 milioni di euro alla Commissione Europea per presunte perdite di vendite a causa della mancanza di distinzione. La richiesta è stata respinta dal Tribunale Generale dell’UE nel 2021.
Ancora, giovedì, la Corte di Giustizia dell’UE ha confermato che la Commissione “non ha commesso una violazione sufficientemente grave del diritto dell’UE” e ha quindi respinto la richiesta di risarcimento.
In una dichiarazione, Dyson ha affermato che la regolamentazione “ha ingannato centinaia di milioni di consumatori europei e ha causato a Dyson una perdita di vendite e investimenti di 150 milioni di sterline, oltre a significativi costi legali nella ricerca della giustizia”. Un portavoce ha aggiunto:
Il fatto che Dyson abbia vinto la sua causa rende il giudizio odierno sui danni ancora più perverso.
Come è stato stabilito, la Commissione ha consapevolmente utilizzato un’etichetta che ha avuto l’effetto di ingannare i consumatori sulle vere prestazioni degli aspirapolvere per anni.
Questa sentenza crea un ostacolo ingiustamente elevato per i produttori danneggiati dagli atti illegali dell’Unione Europea, permettendo alle sue istituzioni di sfuggire a una responsabilità adeguata
Per Dyson, rifiutare il risarcimento a coloro che sono stati danneggiati, significa dare il via libera ad altri protagonisti sulla scena che cercano di minare la concorrenza leale.
Secondo un recente studio shock di Dyson a Milano spetta purtroppo la maglia nera dell’inquinamento. Tutte le notizie che parlano di Dyson sono disponibili nella sezione dedicata di macitynet.