Deandre Simmons e Darius Green hanno querelato Apple per discriminazione razziale richiedendo un risarcimento danni di 12 milioni di dollari. L’incidente è avvenuto a giugno del 2016 quando i due uomini di colore si sono recati nell’Apple Store di Bethesda nel Maryland. Secondo quanto riportato nella querela i due hanno fornito i propri nomi come richiesto dal personale del negozio per poi attendere il proprio turno di assistenza. Sembra che durante l’attesa i due siano stati strettamente osservati e tenuti sott’occhio da vari dipendenti. Arrivato il loro turno i due hanno acquistato due iPhone 6s da 64 GB da quasi 800 dollari, con una spesa totale di poco inferiore ai 1.600 dollari effettuata senza alcun problema.
All’uscita però i due sono stati fermati da una pattuglia della polizia avvertita dal personale dell’Apple Store tramite una chiamata al 911 per la presenza di due soggetti sospetti. Fuori dal negozio gli ufficiali hanno perquisito i due querelanti ordinando loro di sedersi a terra sul marciapiede e di rispondere a numerose domande, un trattamento umiliante durato quasi un’ora che ha attirato su di loro lo sguardo dei clienti e dei passanti, questo nonostante i due non abbiano tenuto alcun comportamento o attività sospetta e senza essere accusati di aver commesso alcun reato.
Nella loro querela, segnalata da Patently Apple, Deandre Simmons e Darius Green sostengono la responsabilità di Apple per la discriminazione razziale subita, di pregiudizi contro persone e clienti Afro-americani e di colore. La richiesta di rimborso per lesioni, perdite irreparabili, privazione dei diritti civili tutelati dalla Costituzione USA, umiliazione pubblica, denigrazione fino ad arrivare ad angoscia mentale, perdita di sonno e altro ancora è di 1 milione di dollari ciascuno per risarcimento, più 10 milioni di dollari per danni punitivi per il comportamento doloso e malizioso di Apple e come multa esemplare per impedire il ripetersi di comportamenti simili in futuro.