Due ex dipendenti di Kaspersky Lab, società nota per alcuni prodotti antivirus, accusano la software house di aver prodotto dei falsi positivi per danneggiare la reputazione delle società concorrenti. La presunta campagna segreta avrebbe avuto come target società quali Microsoft, AVG, Avast e altre ancora, ingannandole e facendogli classificare file innocui come virus facendo in modo che i rispettivi software indicassero o eliminassero dal sistema file perfettamente legittimi.
Alcuni degli attacchi sarebbero stati ordinati da Eugene Kaspersky, co-fondatore dell’azienda, a quanto affermano le due fonti anonime citate da Reuters come vendetta contro società rivali che secondo il suo parere avrebbero scimmiottato i suoi programmi anziché sviluppare proprie tecnologie.
Kaspersky respinge le accuse; “La nostra azienda non ha mai svolto alcuna campagna segreta per ingannare i concorrenti a generare falsi positivi e danneggiare la loro posizione di mercato”, ha detto il CEO della società spiegando che azioni di questo tipo “sono immorali, disoneste” e che “la loro legalità è quantomeno discutibile “.
Dirigenti di Microsoft, Avg e Avast avevano in precedenza confermato che in passato ignoti hanno tentato di far classificare come virus dei falsi positivi ma non hanno al momento commentato la notizia.
La società russa è una delle più note e apprezzate tra quelle che producono software antivirus, opera in 200 paesi, vanta 400 milioni di utenti e 270.000 clienti aziendali. Kaspersky ha reso nota l’esistenza di alcuni programmi di sorveglianza di massa e individuato la prima iterazione di Stuxnet, un modulo spyware nato con il fine di sabotare il programma nucleare iraniano.