Troppe assenze in consiglio di amministrazione: Jobs deve lasciare la stanza dei bottoni di Disney. Questa, alla vigilia della riunione annuale della Walt Disney, che si terrà a Salt Lake City mercoledì prossimo, l’opinione espressa dalla Institutional Shareholder Services, importante e influente società di consulenza oltre che altettanto importante azionista del gigante dell’intrattenimnento.
ISS, come racconta il Los Angeles Times, giustifica la sua presa di posizione con le assenze di Steve Jobs dalle riunioni del consiglio; , il maggior azionista individuale della compagnia avrebbe frequentato meno del 75% delle riunioni del consiglio e del comitato in tre degli ultimi quattro anni; la società ha riconosciuto i continui problemi medici di Steve Jobs, ma ha anche dichiarato che gli azionisti hanno diritto di avere chiarimenti per procedere con la riconferma
Disney a Gennaio aveva accettato il fatto che l’incapacità di Jobs a partecipare alle riunioni del consiglio era dettata dalle sue condizioni di salute. Non si deve dimenticare che a Steve Jobs fu diagnosticato un cancro al pancreas nel 2004, che subì un trapianto di fegato nel 2009 e che proprio a Gennaio di quest’anno ha lasciato temporaneamente il ruolo di CEO di Apple Inc con un congedo medico del quale non sono stati divulgati i dettagli. Secondo la decisione del consiglio Disney che ha ritenuto valide le giustificazioni di Jobs per il suo “assenteismo persistente”, merita una maggior divulgazione. “La scarsa partecipazione di Jobs in tre degli ultimi quattro anni – In una raccomandazione agli azionisti, ISS ha scritto che – e la recente assenza dal suo incarico principale sollevano interrogativi sulla capacità di adempiere alle sue responsabilità come dirigente della compagnia”.
Sono state avanzate critiche alla scarsa informazione sullo stato di salute di Jobs, una linea di tutela anche della privacy del suo CEO che Apple ha seguito fin dal 2008, quando Jobs ha cominciato a mostrare visibilmente una perdita di peso, e che ha confermato anche il mese scorso, respingendo una richiesta dei suoi azionisti per cui avrebbe dovuto divulgare i piani di successione previsti nel caso in cui Steve Jobs non fosse più in grado di portare avanti il suo ruolo.
Anche l’AFL-CIO (American Federation of Labor and Congress of Industrial Organizations), potente federazione sindacale americana che detiene circa 3,8 milioni di azioni Disney, ha votato contro il ritorno di Steve Jobs nel consiglio d’amministrazione Disney, anche se con motivazioni parzialmente differenti. Brandon Rees, vice direttore dell’ufficio investimenti AFL-CIO, ha dichiarato che è sempre stato difficile, per i dirigenti a tempo pieno come Jobs, che hanno responsabilità verso i propri azionisti, partecipare alle riunioni del consiglio di un’altra società quotata in borsa. “Noi considereremmo questa come una ragione di per sé sufficiente a votare contro”, afferma Rees aggiungendo che le motivazioni mediche hanno ulteriormente contribuito al suo assenteismo.
Ricordiamo che Jobs detiene più del 7% delle azioni della Disney ed è stato dirigente della società fin dal 2006, anno in cui Disney acquisì Pixar di cui Jobs stesso era presidente e amministratore delegato. Al momento, né Apple né Disney hanno fatto sapere se Jobs sarà presente all’assemblea degli azionisti di Mercoledì.