Manca pochissimo al varo di iCloud, il nuovo servizio di cloud computing di Apple che sarà integrato nell’ormai imminente iOs 5, e la tensione ai blocchi di partenza nella gara per conquistare il favore degli utenti di iPhone e iPad (ma anche Mac) sale: la sfida è con Dropbox, popolare servizio di file hosting multipiattaforma, amatissimo dagli utenti della mela morsicata.
Il primo segnale di riscaldamento dei motori arriva da un post nella sezione Annunci e Avvisi per gli sviluppatori iOs del sito di Apple, dal titolo eloquente: «Preparate le vostre applicazioni al backup e al ripristino dati con iCloud». Il testo è molto breve: «iCloud introduce un modo semplice per fare il backup delle vostre info. E’ importante leggere le linee guida per essere sicuri che le vostre applicazioni funzioneranno bene con questo sistema, disponibile in iOs 5». Insomma, dopo che nello scorso agosto era stata aperta la versione beta per gli sviluppatori, adesso a quest’ultimi arriva un promemoria che ha il sapore di un caldo invito a ricordarsi equipaggiare i loro prodotti per renderli compatibili con la nuova funzione messa a disposizione da Apple.
Su questo fronte, del resto, per Cupertino non sarà semplice: il servizio deriva direttamente da quello di MobileMe, che non era certo stato accolto con entusiasmo anche tra i più affezionati utilizzatori della mela. Ma soprattutto dovrà vedersela con Dropbox, che già moltissime applicazioni utilizzano. Dalla sua iCloud avrà il fatto di offrire una serie più completa di servizi e di essere perfettamente integrato al sistema operativo. Ma questo potrebbe essere anche il primo suo limite: Dropbox è multiattaforma ed è l’ideale per chi utilizza iPhone e Pc ad esempio, o ha un iPad ma magari in azienda usa il BlackBerry.
E poi c’è l’abitudinarietà dell’utenza: la scatola azzurra è un sistema facile da usare e da capire, senza fronzoli, che ha applicato una filosofia vincente: offrire gratuitamente un certo spazio (2gb ma espandibile a 8 invitando altri utenti) e a pagamento gli spazi superiori. Una filosofia imitata anche da Apple: gratis fino a 5 gb, a pagamento oltre. E che Apple guardasse ad Dropbox sarebbe anche confermato da un rumors (o meglio gossip, come lo chiama il sito) pubblicato da Business Insider, secondo il quale Cupertino avrebbe offerto 800 milioni per la società fondata dai due studenti del Mit Drew Houston e Arash Ferdowsi (e adeso valutata intorno ai 4 miliardi di dollari).
Sia vera o no l’indiscrezione resta il fatto che, anche se siamo ancora alla preistoria dell’era cloud, le armi per conquistare il settore e volare sopra la nuvola si stanno già affilando.