Dropbox impedisce la condivisione di file protetti dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA), la legge USA che rende illegale la produzione e la divulgazione di tecnologie, strumenti o servizi che possano essere usati per aggirare le misure di accesso ai lavori protetti dal copyright.
L’utente al quale è stato impedito di condividere il file, il designer Darrell Whitelaw, ha pubblicato una schermata su Tiwtter e in questa è mostrata una cartella nel servizio di cloud-storage con l’avviso concernente la violazione del DMCA. Il messaggio ha accesso molte discussioni ed è stato retwittato migliaia di volte. Il file “sospetto” è un filmato MP4 che Whitelaw ha cercato di condividere con un suo amico su un servizio di instant messaging usando i link di Dropbox. Il destinatario, anziché ricevere il file, ha visto il messaggio condiviso poi su Twitter.
È probabile che il documento “incriminato” non abbia nulla a che fare con violazione della Proprietà Intellettuale, ma che il meccanismo di protezione sia scattato in seguito al caricamento di qualche altro file. Al fine di preservare spazio, Dropbox usa la deduplicazione, un processo in cui ogni elemento di backup è confrontato con un record dei dati precedentemente archiviati in modo da identificare una possibile ripetizione o ridondanza. Probabilmente uno dei file in questione era soggetto alle limitazioni previste dal Digital Millennium Copyright Act bloccando di conseguenza altri utenti che condividevano contemporaneamente lo stesso file.
Un portavoce di Dropbox ha dichiarato che la società “riceve notifiche per la rimozione di link relativi a materiale protetto da copyright” e confermato che tali link vengono elaborati e disabilitati quando individuati. Il portavoce ha confermato inoltre che il sistema sfrutta “un meccanismo automatico che impedisce ad alcuni utenti di condividere lo stesso identico materiale usando differenti link Dropbox”.