L’incubo di droni volanti armati, in volo sopra le nostre teste, potrebbe ben presto essere realtà; inizierà la polizia del Nord Dakota ad adottare robot volanti armati durante alcune operazioni, con diversi limiti: in primis, il dipartimento dovrà essere preventivamente autorizzato dal giudice, mentre per ciò che concerne la tipologia di armi, dovranno essere “non letali”.
Il disegno di legge n. 1328, che orao prevede tali direttive per i droni in forza alla polizia, era stato concepito inizialmente per vietare l’uso di droni armati, evitando che tali velivoli potessero diventare armi letali a servizio di qualsiasi corpo armato. Con il passare del tempo, e le pressioni provenienti da lobby industriali, il decreto è stato sensibilmente modificato, permettendo adesso l’utilizzo di armi non letali. Ciò significa che i poliziotti potranno azionare quadricotteri armati con proiettili di gomma, spray al peperoncino, teaser, lacrimogeni e cannoni sonori. Ciò nonostante è già polemica: come ha sottolineato il The Guardian (via engadget), il teaser ha già fatto 39 vittime negli Stati Uniti durante l’anno, ragion per la quale risulta comunque non rassicurante la dicitura “non letale”, imposto come limite ai droni armati.
Insomma, l’intera faccenda suscita comunque perplessità per una duplice ragione: da un lato, infatti, tali droni sono comunque, almeno potenzialmente, in grado di uccidere, mentre la loro presenza all’interno del corpo di polizia sembra essere animata, più che da reali necessità, da interessi prettamente economici. In ogni caso, se non fosse già palese da tempo, urge una normativa e una disciplina ben precisa per quel che concerne il volo dei droni: in Italia manca quasi totalmente un indirizzo normativo che faccia chiarezza sull’utilizzo dei quadricotteri.
In un prossimo articolo la redazione di Macitynet cercherà di fare un po’ di luce sulle regole attualmente applicabili, sui limiti al volo di droni e sulla necessità, o meno, di acquisire appositi brevetti.