Sempre più in voga la febbre dei droni, team di sviluppo si alternano per scoprire nuovi modi di volare; il video in calce mostra un piccolo drone intelligente, in grado di volare autonomamente attraverso un “bosco” simulato, ossia un ambiente pieno di ostacoli da schivare.
E’ vero che il recente CES 2016 ha dato i natali a droni smart in grado di aggirare grossi ostacoli, come il Typhoon H di Yuneec, ma in questo caso si tratta di volare in ambienti molto angusti e schivare in realtà ostacoli non troppo evidenti. La soluzione proposta dal MIT è un piccolo quadricottero, grande circa 30 cm, sul quale sono caricati via software complessi algoritmi per evitare i 26 ostacoli fitti che gli vengono proposti durante il volo di prova.
Il trucco è quello di capovolgere la solita routine pathfinding: piuttosto che imprimere al drone le coordinate precise del percorso privo di ostacoli, si “insegna” al drone a ricercare in autonomia spazi liberi. Il risultato, come mostra il video in calce, è un drone che sfreccia senza troppa fatica intorno a pali e fili.
Se già l’idea di un drone autonomo appare interessante, ancor di più quella di rendere un velivolo alato “intelligente”. La seconda proposta del MIT, infatti, è basata su un aereo intelligente, che può evitare ostacoli come mai visto prima, anche nel caso di condizioni di vento avverse. La chiave è quella di pre-programmare un elevato numero di scenari, facendo capire al velivolo quale sia la “strada” migliore da intraprendere.
Entrambi gli esperimenti, probabilmente, non si trasformeranno in droni consumer in breve tempo, ma il potenziale è realmente elevato. Si potrebbe pensare, come suggerisce la redazione di engadget, a droni da impiegare nella ricerca o nel salvataggio di persone intrappolate in edifici pericolanti, così da individuare eventuali sopravvissuti. Viceversa, si potrebbe semplicemente pensare a droni commerciali in grado di volare in ambienti ricchi di ostacoli.