Non basta una cover per trasformare uno smartphone o un tablet consumer in un dispositivo pronto a tutto. Nella presentazione dei nuovi Panasonic Toughpad all’IFA di Berlino sono stati mostrati tutti gli accorgimenti e le tecnologie impiegate per costruire i phablet indistruttibili, per intenderci quelli utilizzati tutti i giorni dai corrieri per il tracciamento dei pacchi e le consegne, all’interno degli stabilimenti di produzione e nei magazzini, per il personale che raccoglie i dati dei consumi di energia e gas a domicilio ma anche dall’esercito, dalle forze di polizia e quelle speciali, dai ricercatori sul campo che devono poter lavorare ovunque, anche sotto la pioggia battente, o con i guanti mentre nevica.
Sul palco Mark Thorne Director of Panasonic Computer Products Solution ha offerto una presentazione della multinazionale giapponese fondata nel 1918 ed ha introdotto i nuovi Panasonic Toughpad FZ-E1 con Windows e il modello gemello FZ-X1 con Android. Il microfono è poi passato a Jan Kaempfer, responsabile Pan-European Marketing Panasonic Computer Products Solution business division, che è entrato nei dettagli spiegando come e perché i nuovi phablet Panasonic non solo sono praticamente indistruttibili, se confrontati con iPhone e gli altri smartphone consumer, ma possono essere usati senza problemi per 14 ore consecutive in qualsiasi condizione di tempo e temperatura.
Nelle fotogallerie che inseriamo in questo articolo è possibile osservare da vicino tutti gli accorgimenti studiati e implementati da Panasonic per superare i limiti fisici dei tablet e degli smartphone consumer. Lo chassis dei nuovi Panasonic Toughpad sopporta senza problemi cadute fino a 3 metri, altezza studiata per superare indenne una caduta ad altezza finestrino di un camion o di un veicolo industriale, per esempio mentre l’utente sale o scende dal mezzo. La batteria enorme, ben 6.200 mAh da sola pesa quasi quanto uno smartphone di piccole dimensioni, ma nei Panasonic Toughpad permette di lavorare, comunicare e collegarsi a Internet per 14 ore senza ricarica.
Anche quando la carica finisce non ci sono problemi: basta sbloccare il pannello posteriore, rimuovere la batteria scarica e sostituirla con un’altra già pronta per l’uso e carica: nell’operazione i terminali Panasonic Toughpad non si spengono nemmeno e continuano a funzionare grazie a una piccola batteria tampone che fornisce 2 minuti di tempo per procedere alla sostituzione.
Anche lo schermo touch, che a prima vista può sembrare identico a smartphone e tablet tradizionali, è progettato per funzionare ovunque. Il rilevamento del tocco avviene a 5 millimetri di distanza dalla superficie sensibile, questo permette di usare i terminali Panasonic Toughpad anche indossando guanti spessi. Non ci sono problemi nemmeno per lavorare sotto la pioggia battente: lo schermo rileva il contatto con le gocce d’acqua ma non la pressione, quindi non attiva alcun comando. Quando la temperatura scende abbondantemente sotto lo zero, con seri problemi per la batteria e lo schermo dei dispositivi consumer, i Panasonic Toughpad continuano a funzionare senza problemi grazie al riscaldamento integrato in questi due punti deboli, preservando la carica dell’accumulatore e impedendo al display a cristalli liquidi di ghiacciare e rompersi.
L’elenco delle soluzioni integrate in questi terminali indistruttibili è ancora lungo: invitiamo i lettori interessati a consultare le fotogallerie di questo articolo con le slide della presentazione all’IFA che spiegano le tecnologie di Panasonic nei dettagli. Si tratta di una panoramica che offre uno sguardo su un mondo di dispositivi dedicati, meno famosi di iPhone e iPad, ma altrettanto utili e in molti campi di impiego addirittura indispensabili. Dopo aver visto i Panasonic Toughpad funzionare immersi in una vasca di acqua ghiacciata o superare indenni una rovinosa caduta sul cemento, siamo ancora più convinti della premessa iniziale: non basta una cover per trasformare un dispositivo consumer in un phablet pronto a tutto.
