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Mesi dopo il caso San Bernardino, che ha tenuto banco sulla questione dello sblocco iPhone 5c da parte dell’FBI, anche la polizia di Delhi, in India, sta cercando di sbloccare i dispositivi della società di Cupertino. A questi, si aggiungono altri 8.400 smartphone Blackberry e di vari brand cinesi, da cui la polizia indiana sta cercando di estrapolare dati. Ovviamente, è guerra aperta tra le forze dell’ordine indiane, intente ad ottenere la tecnologia in possesso dell’FBI, e le società produttrici di smartphone, che vogliono mantenere al sicuro i dati memorizzati sui telefoni degli utenti.
La polizia locale sarebbe in procinto di ottenere il software necessario per sbloccare ed estrarre i dati da iPhone e iCloud, stando a quanto riporta mashable. A riferirlo è anche il Times of India, secondo cui la polizia sarebbe in particolar modo interessata a decifrare i messaggi criptati end-to-end di WhatsApp. Ovviamente, le forze dell’ordine indiane vorrebbero libero accesso ai contatti, ai messaggi, agli elenchi chiamate, ai messaggi cancellati dai vari social media, così come anche dati geografici ricavati da applicazioni come Foursquare, Linea, Viber, Dropbox, Remember the Milk, Textie, VK e Kik.
Le forze dell’ordine starebbero anche cercando un software per bloccare e rilevare eventuali malware, così come strumenti per creare password con il tipico sistema brute force e sbloccare account privati; per farlo, la polizia indiana starebbe anche formando i propri funzionari, al fine di poter essere più autonomi nella lotta alla criminalità informatica, riducendo la propria dipendenza da investigatori privati forensi.
Insomma, sembra che anche la polizia indiana sia alla ricerca della stessa tecnologia acquistata dall’FBI da hacker senza identità nota, che è servita a bypassare le protezioni di quell’iPhone 5c utilizzato dall’attentatore nelle stragi di San Bernardino.