Velodyne Lidar ha contribuito con il tutoraggio e i suoi sensori lidar, 15 team universitari che hanno partecipato all’edizione del 2018 di Maritime RobotX Challenge, un concorso per la guida autonoma nel settore marittimo. Tenuto a Honolulu, Hawaii, nel dicembre del 2018, RobotX ha riunito sotto lo stesso tetto team di università negli Stati Uniti, in Australia, in Cina, in Giappone, a Taiwan e a Singapore.
I team partecipanti hanno costruito le loro imbarcazioni da zero dotandole di sistemi di propulsione e di controllo e sensori. I sensori lidar “Puck” e “Ultra Puck” di Velodyne sono stati sfruttati come elementi-chiave per consentire alle imbarcazioni di operare in modo autonomo.
Durante la competizione, i team hanno dimostrato funzionalità di navigazione e controllo, tecnologie che consentono di evitare ostacoli, identificare la posizione, richiamare sequenze, attraccare, funzionalità utili nell’ambito di operazioni di ricerca e soccorso.
L’Università nazionale di Singapore si è aggiudicata il primo premio; l’australiana Queensland University of Technology è arrivata seconda e la Embry-Riddle Aeronautical University (ERAU) di Daytona è arrivata terza.
RobotX è una competizione internazionale a livello universitario, ideata per ampliare l’esposizione degli studenti al settore dei veicoli a guida autonoma (AV) e a tecnologie robotiche nell’ambiente marittimo. L’evento è organizzato da RoboNation, organizzazione no-profit che mira a responsabilizzare gli studenti nell’ambito STEM – termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
Fondata nel 1983 e con quartier generale a San Jose (Californa), Velodyne è nota per varie tecnologie che sfruttano i suoi sensori. Nel 2005 David Hall, fondatore e CEO di Velodyne, ha ideato il sistema lidar surround in tempo reale, tecnologia sfruttata poi da vari produttori di veicoli a guida autonoma ma anche nel robotica, per il mapping e la sicurezza.
Oltre ai sensori radar, video e a ultrasuoni, tutti i big che hanno creato/stanno creando prototipi di veicoli automatizzati utilizzano anche sensori LiDAR (Laser Imaging Detection and Ranging) per il telerilevamento di oggetti e superfici. I vari principi dei sensori si completano a vicenda con i sistemi e combinano dati per assicurare un riconoscimento affidabile dell’ambiente circostante. I software presenti nei veicoli autonomi utilizzano i dati letti da questi sensori per stabilire strategie di guida.