Google progetta droni per consegna merci. Lo rivela The Atlantic con la pubblicazione di un video in cui si vede un drone ad ala fissa, sostenuto anche da una serie di eliche che, girandosi in posizione perpendicolare rispetto al terreno, gli consentono di stazionare a mezz’aria mentre avviene la consegna del pacco, che viene sganciato e la cui caduta viene attutita da un cavo cui rimane agganciano fino all’ultimo tratto della discesa. Nome in codice del progetto è “Project Wing” ed è stato implementato nei laboratori di Google X, la struttura di ricerca – che Mountain View nasconde sotto una spessa coltre di segretezza – coordinata direttamente da uno dei due co-founder dell’azienda Sergey Brin e dove sono nate altre idee innovative, come i Google Glass.
Responsabile del progetto, invece, il ricercatore Nick Roy, esperto di robotica del Mit di Boston, già padre di un sistema della Marina statunitense, che impiega droni per aiutare le navi nella navigazione senza Gps. Per ora, naturalmente, si tratta ancora di un progetto embrionale e aspetto e funzioni del drone potrebbero essere modificate. Roy dice che i particolari più complicati da mettere a punto, ad oggi, sono la stabilità durante la fase di “volo a punto fisso” (quando il drone è fermo e sgancia il pacco), e la possibilità di rendere automatica la navigazione, dotando i droni di sistemi di rilevamento da lontano degli ostacoli e di ridefinizione della rotta.
Altro problema da superare è amministrativo e riguarda le autorizzazioni da ricevere dalle autorità che si occupano di normale il settore aereo, con quella americana, la Federal Aviation Administration, che si era già espressa in maniera negativa su Prime Air, un progetto analogo a questo sviluppato da Amazon.
Proprio Prime Air, presentato alla fine dell’anno scorso come già pronto ad essere utilizzato, aveva suscitato non poche polemiche, con diversi commentatori e competitor commerciali che avevano bollato come fantasie poco serie o trovate pubblicitarie l’iniziativa di Jeff Bezos. Il fatto che anche Google stia impegnando risorse e denaro su questo fronte, forse però potrebbe fare pensare che autostrade aeree per droni-fattorini, potrebbero arrivare sui cieli delle città in un futuro non così lontano.