Il videogame è donna e a dirlo è una mostra dedicata a due decenni di giochi amati soprattutto, ma non solo, dagli uomini e firmati però anche da donne. La mostra, intitolata “Women in Game Development” è stata inaugurata da qualche giorno nel Museo di arte digitale in California, a Oakland, e ha l’obiettivo di rendere onore all’eredità per l’industria dei videogame lasciata da otto sviluppatrici, otto donne che hanno trovato nel settore dei giochi la propria strada e che hanno contribuito alla creazione di questo settore.
“Le donne hanno creato questo settore – ha detto Alex Handy, direttore e fondatore del museo di arte digitale in California al giornalista di Killscreendaily -. La fantasia e la creatività di Roberta Williams, l’abilità tecnica di Carol Shaw, le capacità di leadership di Amy Henning e di tante altre sviluppatrici, hanno reso le donne parte integrante della storia dei videogiochi.
Carol Shaw, pioniera dei videogame (dipendente di Atari nel 1978), ha creato per Atari 2600, tra i tanti titoli, 3D Tic-Tac-Toe, Polo e River Raid. Roberta Williams ha inventato la prima avventura grafica della storia, Mystery House e ha firmato King’s Quest e Phantasmagoria. Amy Henning, nella game industry dagli anni Ottanta, ha lavorato soprattutto per Nintendo Entertainment System ed è stata creative director per alcuni capitoli di Legacy of Kain, Naughty Dog e Star Wars.
In mostra non ci saranno solo i volti delle donne e la loro storia, ma i loro videogiochi, titoli che a partire dagli anni Ottanta hanno lasciato un segno nel settore: da King’s Quest I a Portal. “Non è strana la presenza delle donne nel settore dei videogame – ha aggiunto il direttore del Museo -. Speriamo che questa mostra possa mettere in evidenza la loro presenza e promuoverla anche per il futuro, per la prossima generazione di sviluppatori di giochi, perché possa essere anche rosa”.