Donald Trump incontrerà Terry Gou, presidente del gruppo Foxconn, uno dei più importanti partner di fabbricazione di Apple, realtà che impiega oltre un milione di dipendenti per assemblare iPhone e dispositivi elettronici di tutti i tipi per decine di altre aziende.
Il Presidente USA ha più volte criticato la Mela per la produzione dei suoi dispositivi all’estero e minacciato di tassare i prodotti creati in Cina. Trump e Gou potrebbero discutere di investimenti in USA per costruire nuovi stabilimenti e fabbriche, mettendo sul tavolo sostanziosi incentivi e sgravi fiscali, in modo simile a quanto già discusso con Masayoshi Son, Presidente di SoftBank, a dicembre dello scorso anno.
Si diche che Apple e Foxconn siano in trattativa per acquisire la divisione semiconduttori di Toshiba che produce le memorie NAND e l’incontro con Trump potrebbe essere servito in qualche modo a convincere il governo giapponese, che per implicazioni sul versante sicurezza non vede di buon occhio le aziende cinesi interessate all’acquisizione delle tecnologie Toshiba.
A gennaio di quest’anno era circolata voce che Foxconn avesse intenzione di costruire una struttura per la produzione di pannelli per schermi piatti negli USA. Lo scorso anno Nikkei riferiva che Apple aveva chiesto a Foxconn, Pegatron e altri partner di esplorare la possibilità di creare iPhone negli USA. Il neo presidente USA sta provando da tempo a convincere il CEO di Apple Tim Cook a spostare l’intera produzione degli smartphone in patria ma non si tratta di un compito semplice: tutti gli analisti sono convinti che si tratta di un processo che richiederebbe molti anni, non solo per la mancanza di strutture adatta ma, come ha spiegato Cook, anche per la scarsità di manodopera con le qualifiche necessarie. Al momento Apple produce negli USA solo i Mac Pro dove vengono anche lavorati alcuni dei suoi componenti con aziende del Texas, Florida, Illinois e Kentucky.
