Un triangolo rosso capovolto, usato dai nazisti negli anni Trenta per identificare i comunisti. Donald Trump lo aveva inserito in alcuni annunci politici di Trump e Facebook, per la prima volta, è intervenuto.
Il gigante dei social network ha censurato Trump per le pubblicità elettorali che evocavano simboli nazisti e le discriminazioni. Una decisione, che per Facebook arriva nella settimana in cui ha annunciato la nuova funzione che permette, per ora agli utenti statunitensi, di non visualizzare annunci politici sulla propria bacheca, e che non stupisce completamente. E a poco tempo dalle proteste di massa per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd.
Facebook non poteva essere da meno di un’altra azienda leader dei social network: Twitter ha segnalato un filmato manipolato e pubblicato da Trump sul suo profilo, intitolato “Bambino terrorizzato fugge da bambino razzista”. E’ la quarta volta che Twitter blocca un contenuto pubblicato dal presidente degli Stati Uniti.
Inoltre, l’azienda di Zuckerberg, intervenendo sul triangolo rosso, ha dimostrato di continuare ad essere schierata contro i simboli di odio, in particolare contro l’odio organizzato e i simboli dati per identificare prigionieri politici. Non è dunque, come invece molti speravano, una presa di posizione nei confronti delle fake news e degli annunci promozionali aggressivi utilizzati dal Team Trump in vista delle elezioni.
Il Team Trump non ha aspettato e ha risposto subito alla censura di Facebook, spiegando alla stampa di aver utilizzato il simbolo di Antifa. Eppure, visto il post pubblicato sul social network, sembra che il presidente USA volesse in realtà “segnare” con quel triangolo rosso il movimento Antifa, protagonista di manifestazioni di piazza, in particolare nelle ultime settimane, incitando chi lo seguiva sui social network a schierarsi con lui contro Antifa.
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