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Con DJI Spark ti senti un Jedi: il mini drone si guida con le gesture delle mani

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Come da copione, o meglio da leaks apparsi in rete nei mesi scorsi, DJI ha ufficializzato Spark, il drone che sta sul palmo di una mano, ma che promette scintille, quanto a prestazioni. Sebbene sia mini nelle dimensioni, il prezzo sembra essere piuttosto “maxi”. Per la configurazione base, senza telecomando, è necessario sborsare 599 euro. Con telecomando ben 799.

Il nuovo DJI Spark è un drone molto più piccolo rispetto agli altri quadricotteri del noto marchio: non solo è il più piccolo dell’intera gamma DJI, ma ha dimensioni assai più ridotte rispetto a molti altri droni di fascia alta, aventi stessa filosofia. E’ più portatile, tanto per capirsi, di uno Yuneec Breeze, o del noto Dobby. Il corpo del drone, infatti, ha dimensioni e peso di una bibita in lattina.

Piccolo nelle dimensioni, ma non nel prezzo, come già accennato. Questo è probabilmente dovuto al concentrato di tecnologia di cui si serve Spark. Anzitutto il gimbal meccanico. E’ vero, è a due assi, e non a 3 come in altri droni della gamma DJI, ma è comunque un enorme novità per un drone di così piccola taglia. Mentre altri competitor con la stessa filosofia si basano su stabilizzazioni di tipo software, Spark adotta un sistema hardware.

E’ in grado di registrare video a 1080p, a 30 fps, mentre le foto sono scattate con sensore da 12 MP, con apertura  f/2.6, di tipo wide angle lens da 25 mm. Oltre alla stabilizzazione meccanica, Spark affianca una stabilizzazione software, che tenta di eliminare completamente le immagini mosse. Può raggiungere la velocità di 50 km/h e restare in volo per circa 16 minuti. Si tratta di numeri che superano le aspettative, considerando le piccole dimensioni del drone.

Caratteristiche tecniche a parte, ciò che più contraddistingue il piccolo Spark da tutti gli altri droni in commercio, è il sistema di controllo. E’ possibile servirsi di un iPhone o di un radiocomando dedicato, oppure semplicemente delle mani. Grazie a semplici gesti, infatti, sarà possibile spostarlo in aria, scattare foto, o farlo atterrare sul palmo della propria mano.

La facilità nei comandi, insieme alla trasportabilità del drone, saranno le armi vincenti di questo dispositivo. Naturalmente, tutto ciò ha un prezzo. Ed è qui che la maggior parte dei piloti storcerà il naso: 599 euro nella configurazione base, 799 euro con radiocomando e due batterie. Si tratta di un prezzo al quale, certamente, è possibile acquistare un Phantom 3 o, con offerte online dedicate, avvicinarsi ad un Phantom 4 o un Mavic Pro. E’ chiaro, però, che Spark ha una filosofia completamente diversa, e potrebbe diventare, non già un sostituto di droni più grandi, bensì un completamento di questi ultimi.

Spark è già in preordine sul sito ufficiale DJI; le spedizioni partiranno a metà giugno.

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