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DJI blocca le spedizioni di droni a Russia e Ucraina

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DJI interrompe tutte le spedizioni di droni sia in Russia che in Ucraina e non fornirà più supporto post-vendita perché è preoccupato che i suoi prodotti vengano usati per la guerra attualmente in corso.

È la prima azione concreta che il produttore cinese di droni intraprende in tal senso, dopo che il primo ministro ucraino Mykhailo Federov ha accusato la compagnia di aver aiutato la Russia a uccidere civili ucraini in modo indiretto tramite AeroScope, la piattaforma di identificazione remota e localizzata dei droni.

Pare che entrambi i paesi stiano utilizzando i droni DJI per la ricognizione e alcuni rapporti sostengono che l’Ucraina ne abbia trasformato qualcuno in un arma improvvisata.

dji

Eppure a marzo DJI aveva dichiarato che non aveva intenzione di interrompere le vendite nei due paesi in questione, nonostante il ritiro come segno di protesta nei confronti della guerra da parte di centinaia di altre società «Per 15 anni DJI ha fatto del suo meglio per stare fuori dalla geopolitica» dichiarò a suo tempo il portavoce Adam Lisberg.

«Abbiamo preso questa decisione per dichiarare apertamente i nostri princìpi. DJI detesta qualsiasi uso dei suoi droni per causare danni e stiamo temporaneamente sospendendo le vendite in questi paesi per garantire che nessuno usi i nostri droni in combattimento. Dobbiamo fare qualcosa perché non ci piace vedere nessuno usare i nostri prodotti per ferire le persone: per questo siamo anche rivalutando internamente i requisiti di conformità nelle varie giurisdizioni e, nell’attesa della revisione, stiamo sospendendo le nostre attività in Russia e Ucraina».

DJI ha così cambiato idea, pur mantenendo una posizione neutrale; nonostante poi non sia effettivamente la diretta responsabile delle vendite in queste due regioni (i prodotti già presenti potrebbero continuare ad essere venduti) ha confermato che le spedizioni e il supporto cessa. Ciò non dovrebbe impedire nemmeno a Russia e Ucraina di usare i dispositivi di localizzazione dei droni AeroScope attualmente esistenti, ma c’è la possibilità che DJI non autorizzi nuovamente alcun ricevitore AeroScope la cui licenza scadrà durante questo periodo.

Negli scorsi giorni sono emerse in rete le prime foto di DJI Mini 3 Pro non ancora annunciato dal costruttore. Per tutte le notizie di tecnologia che ruotano attorno alla tematica della guerra tra Russia e Ucraina, e per vedere quali sanzioni hanno applicato le big tech, come Apple, il link da seguire è direttamente questo.

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