Margini scarsi, da noi si direbbe “margini da fame”. Questa la ragione per cui il distributore Apple australiano Dicker Data, una delle realtà più importanti in assoluto sul mercato del paese, ha deciso di chiudere il suo contratto con l’azienda della Mela.
Il rapporto tra Dicker Data e Cupertino era iniziato qualche tempo fa, quando erano state incorporate le attività di Express Data ed Express Online. A quel punto i vertici dell’azienda, rivedendo gli accordi commerciali, hanno valutato troppo sfavorevoli i contratti siglati con partner quali Cisco, HP e Microsoft. Poiché le clausole prevedevano esplicitamente la rinegoziazione, questa è stata avviata. Nel caso di Apple è stato deciso di cancellare il contratto visto il margine lordo concesso dalla casa della Mela è stato considerato del tutto inadeguato: troppo poco il 4% per continuare a investire, con il rischio di finire per perderci invece che guadagnarci.
Secondo il titolare, Apple avrebbe peraltro chiesto garanzie bancarie elevatissime, pari a 20 milioni di dollari australiani per continuare la distribuzione, condizioni che non è stato possibile garantire “Dagli USA ci hanno detto di non aver gradito come sono andate le cose qui, e di avere bisogno di garanzie corpose”.
Per quanto concerne come risponderà il mercato alla sua scelta, Dicker è ottimista. “Ci può essere qualche danno psicologico. I fan di Apple penseranno che sia stata una decisione sbagliata, ma gli addetti al settore penseranno che sia stata la mossa giusta”.
In Italia due tra i più importanti distributori sono Esprinet e Attiva. Non sappiamo qual è il margine lordo che Apple riconosce a questi ultimi, ma non è difficile immaginare percentuali non molto diverse da quelle riconosciute agli australiani.