Curiosi di vedere com’era stata sviluppata la primissima versione di Photoshop? Il Computer History Museum mette a disposizione il sorgente di Photoshop 1.0: 179 file per un totale di circa 128.000 linee di codice, molto del quale scritto in Pascal e il resto in assembly 68000. La storia di Photoshop l’abbiamo raccontata in passato (qui, il nostro articolo celebrativo sui venti anni del prodotto; a quest’altro indirizzo, la storia del travagliato passaggio dai 32 ai 64 bit).
La prima versione originale era denominata “Display”, fu sviluppata da Thomas Knoll nel 1987 su di un Mac Plus e visualizzava solo immagini in scala di grigio. John Knoll, fratello di Thomas, lavorava a Industrial of Light & Magic (la società di George Lucas nota per gli effetti speciali di Star Wars, Star Trek, ecc.) e spinse il fratello a sperimentare l’editing per la realizzazione di effetti speciali. Fu acquistato un Macintosh II (il primo Mac a colori) e il software riscritto per sfruttare il colore. Mesi di paziente lavoro consentirono di implementare nuove funzioni di editing, la compatibilità con diversi formati e i primi rudimentali filtri. Già dalla prima versione furono implementate la correzione della luminosità, tool per modificare la saturazione, il bilanciamento, la tonalità, i pennelli, strumenti per la selezione: un prodotto, insomma, notevolmente avanzato per l’epoca e del quale i due fratelli intuirono presto le potenzialità commerciali.
In passato Apple ha donato al Computer History Museum il codice di MacPaint, storico software di disegno, ricordato dagli utenti Mac di vecchia data e non solo per tutta una serie di innovazioni nate grazie ad esso.
[A cura di Mauro Notarianni]