Ogni Mac al posto dei PC fa risparmiare a IBM 270$ ogni anno. La cifra è enorme se si considera che Big Blue, ormai un partner di Apple i molti settori, ha acquistato 50mila Mac di cui 30mila sono già stati distribuiti ai dipendenti. Come dire che al momento avere spostato da PC a Mac il suo asso, già oggi significa un taglio ai costi di più di 8 milioni di dollari che potrebbero diventare 13,5 milioni a regime.
I risparmi sono da quantificare, probabilmente, nella ridotta assistenza, quindi alle ore ridotte di utilizzo dei tecnici che provvedono a sistemare problemi di configurazione, virus, malware e cost via. Recentemente IBM aveva detto che solo il 5% di chi usa in azienda un Mac chiama l’assistenza contro il 40% di chi usa un PC.
Nel corso della presentazione dei risultati finanziari del quarto trimestre dell’anno, il CEO di Apple, Tim Cook, ha evidenziato l’entusiasmo di IBM e approfittato del partner per parlare del mondo business, dove Apple ha ottenuto 25 miliardi di dollari in vendite, un incremento del 40% rispetto allo scorso anno. L’a.d. di Apple ha affermato che “ovunque guardi (nel campo enterprise, ndr), ritengo vi siano opportunità significative”.
L’accordo tra Apple e IBM dello scorso anno è conveniente per tutte e due le aziende. Apple può vendere i suoi prodotti (Mac, iPad e iPhone) e IBM sue app e servizi. Big Blue ha sviluppato decine e decine di app specifiche, parte della sua offerta denominata “MobileFirst per iOS” per i settori del banking, retail, delle assicurazioni, dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni, energia e utility e per pubbliche amministrazioni e compagnie aeree. Realizzate in esclusiva per iPhone e iPad, le app IBM MobileFirst per iOS vengono fornite in un ambiente sicuro, con funzionalità che prevedono l’integrazione di analytics, collegate ai processi aziendali.